Quando dei “poliziotti organizzati in gruppo” – un “sindacato è una cosa del genere, sebbene sui generis – delirano in questo modo, le cose sono due: o c’è uno Stato con la testa sulle spalle, che li prende, li destituisce, li toglie dal servizio attivo e li fa curare da un pool di psichiatri di provata esperienza, oppure bisogna seriamente preoccuparsi.
Chi semina queste stronzate, infatti, sono uomini armati che portano una divisa. Gente che dovrebbe “far rispettare la legge” ma – e lo confessa! – sta “ragionando” (con tanto di consulenti legali) su come darne una “interpretazione creativa”, in modo da poter mettere le mani su quelli che considera “nemici belligeranti” (anziché cittadini che protestano esercitando un diritto costituzionale”) e far loro ciò che evidentemente hanno in testa da tempo.
Golpisti puri, nazisti appena appena mascherati. Giancarlo Caselli ha fatto scuola, da quelle parti…
Il lancio d’agenzia con il delirio nero su bianco.
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”La diffusione in Valdisusa di manifesti eversivi che rivendicano con orgoglio le violenze e le devastazioni dei mesi scorsi è un reato grave. A nostro avviso si configura, nella migliore delle ipotesi, l’istigazione senza commissione, da cui possono anche scaturire, secondo le norme vigenti, adeguate misure di sicurezza.Per certi No Tav, ad esempio, un po’ di sana e ricostituente fatica fisica in una colonia agricola o in una casa lavoro potrebbe davvero essere la soluzione migliore”.
E’ quanto afferma Gianni Tonelli, presidente nazionale del sindacato di polizia Sap. Tonelli esprime preoccupazione ”per questa deriva violenta e sovversiva, svariati siti internet e documenti legati al movimento No Tav inneggiano alla lotta armata e all’insurrezione, difendono e giustificano i reati commessi da soggetti accusati di terrorismo e definiscono lo Stato stesso come terrorista. Fino a che punto possiamo tollerare questi comportamenti e questi atteggiamenti straordinariamente negativi, che rischiano di diventare prassi quotidiana, quasi normalità? Non vogliamo apparire corporativi o repressivi, ma si sappia che a pagare il prezzo più alto per queste violenze e devastazioni sono in primo luogo i poliziotti impegnati nei servizi di ordine pubblico”.
”Bisogna fermarli con tutti gli strumenti che leggi ordinarie consentono e anche, se necessario, con misure eccezionali. Con i nostri legali – conclude – stiamo valutando, come sindacato, una serie di azioni da intraprendere nel segno della costituzione di parte civile che già ci vede protagonisti al processo in corso a Torino contro i No Tav che tre anni fa misero a ferro e fuoco la Valdisusa, con 200 agenti feriti”. (Adnkronos)
da contropiano