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Migranti caricati brutalmente al CARA di Castelnuovo di Porto.

Questa mattina intorno alle 6.30, circa trecento rifugiati e richiedenti asilo “ospiti” del CARA di Castelnuovo di Porto hanno bloccato la via Tiberina per protestare contro le condizioni di vita all’interno del centro di accoglienza. La richiesta principale è la stessa di un mese fa: la distribuzione del pocket money che spetta loro di diritto, ovvero quei 2,5 euro al giorno necessari a garantire la possibilità di comprare del cibo (dal momento che quello servito nel centro è di pessima qualità), di acquistare il materiale scolastico per i tanti bambini che vivono nella struttura, di raggiungere Roma con i mezzi. Nonostante le ripetute promesse, questa richiesta è stata nuovamente disattesa dalla cooperativa Auxilium (la stessa che gestisce il Cie di Ponte Galeria) e dalla Prefettura.

Nessuna figura istituzionale ha dato alcun tipo di risposta ai manifestanti: né i dirigenti della Prefettura, né tanto meno quelli di Auxilium. I migranti si sono trovati di fronte soltanto il muro di un massiccio spiegamento di agenti in tenuta antisommossa (polizia e carabinieri) e del contingente dell’esercito a guardia del CARA (con i soldati dotati di scudi e manganelli di ferro). Dopo un’ora e mezzo, durante cui la tensione è continuata a salire, gli agenti hanno provato a portare via di peso e arrestare i migranti sdraiati pacificamente per terra. Contro la loro determinazione a proseguire il blocco stradale fino all’ottenimento di risposte concrete, le forze dell’ordine hanno caricato, inseguendoli fin dentro al centro e arrestando in maniera brutale alcuni di loro.

Abbiamo visto donne sbattute a terra e insultate, uomini picchiati con calci e pugni, presi a manganellate, trascinati per i capelli e insultati come animali. In quanto unici testimoni di quello che è accaduto, siamo stati identificati e minacciati di fermi e denunce nel tentativo (fallito) di spaventarci e farci allontanare.

Verso le 9, alcune telefonate dall’interno del CARA hanno manifestato il timore dell’ingresso delle forze dell’ordine in assetto antisommossa (come accaduto il 15 maggio). Numerosi blindati, infatti, circondano ancora la struttura.

Prefettura, questura e Auxilium devono rispondere dei fatti di questa mattina. Invitiamo tutte le reti e le associazioni antirazziste a denunciare quanto accaduto e a mobilitarsi.

 

Yo Migro, Esc_Infomigrante, Lab! Puzzle e Astra 19, Asailum, Laboratorio 53, Cooperativa Be Free

da dinamopress.it

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