Verso le 4 di mattina (3 luglio) giravo in bicicletta quando notavo pattuglie in zona Corticella presso il parco di via Passarotti, agenti che successivamente si sarebbero rivelati in cerca di un soggetto dedito a danneggiamento di auto.
Mentre mi allontanavo, sempre in bicicletta, le pattuglie senza mai intimare l’alt mi seguivano su Via Corticella fino a speronarmi facendomi precipitare in corsa sul marciapiede.
Schiacciato a terra da cinque agenti di cui uno armato di manganello, con traumi ed escoriazioni, provavo a rialzarmi chiedendo quale fosse il problema. Un agente, probabilmente il capo turno, mi ha colpito con un gomitata, rompendomi gli occhiali e provocandomi escoriazioni; in tutto ciò non ho mai opposto resistenza ed ero impossibilitato a muovermi.
Sono stato perquisito la prima volta in strada con esito negativo e non avendo i documenti con me, sono stato tradotto in questura con evidenti ferite.
Arrivati negli uffici della sezione volanti, sono stato foto segnalato, mi hanno rilevato le impronte e ho subito una seconda perquisizione con esito negativo.
Dopo una lunga attesa, gli agenti mi consegnano una prima versione del verbale di conoscenza del procedimento, in cui mi accusano di resistenza a p.u. e poco dopo vengo accompagnato in ambulanza al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, dove i medici mi hanno dato 6 giorni di prognosi per vari traumi ed escoriazioni.
Mentre ero seduto sulla sedia a rotelle, si è materializzato l’agente che mi aveva sferrato la precedente gomitata in strada e deridendomi mi ha strappato il primo verbale dalle mani e mi ha consegnato il secondo.
In quest’ultima versione vengo accusato anche di lesioni a p.u. nonostante sia del tutto evidente che io non ho reagito al pestaggio gratuito, messo in atto dagli agenti.
Concludo affermando che assurda la tracotanza che agenti di Polizia hanno avuto non solo in strada, ma addirittura in ospedale davanti a decine di persone.
lettera firmata