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10-30 settembre, mobilitazioni nelle carceri

La data del 10 settembre si sta avvicinando e sono già molte le attenzioni nate attorno alla mobilitazione che come “Coordinamento dei detenuti” abbiamo lanciato per dire basta alle condizioni disumane che migliaia di carcerati ogni giorno devono vivere.

 

Finalmente notiamo uno scatto di orgoglio da parte ci molti di noi e l’appoggio che ci viene dai tanti movimenti creano il giusto clima per iniziare questa  prima grande mobilitazione che non sarà l’ultima.
La ferma convinzione che solo la lotta paga, è il nostro punto di riferimento e dall’insegnamento che ci viene delle battaglie fatte negli anni 70 e 80, che aprirono una nuova stagione e la conquista di migliori condizioni, noi vogliamo partire.
Oggi, come allora, necessaria una presa di coscienza di coloro che oggi sono reclusi e solo se saremo uniti, convinti e determinati riusciremo nei nostri intenti.

Nessuno può tirarsi indietro perché la situazione è veramente al collasso, noi in prima persona, così come i nostri cari, soprattutto i nostri bambini, siamo i diretti testimoni di questo scempio tutto italiano.
L’iniziativa che vedrà 8 giorni di sciopero della fame e 12 di mobilitazioni autodeterminate, vuole attirare l’attenzione dell’intera popolazione italiana sul tema carceri che negli ultimi mesi è tornato di moda tra i politici inconcludenti.
Abbiamo deciso pertanto di proclamare una mobilitazione nazionale per il mese di settembre, che avrà inizio il giorno 10 e fine il giorno 30 dello stesso mese.

E’ nostra intenzione far sentire la nostra voce e protestare contro la situazione esplosiva delle carceri italiane, la quale vede un sovraffollamento intollerabile con detenuti ammassati in celle lager, in condizioni igieniche e strutturali al limite dell’indecenza, speculazioni sui prezzi della mercede, sfruttamento vero e proprio nei confronti dei detenuti cosiddetti “lavoranti”, trattamenti inumani di ogni sorta, abusi di qualsiasi genere e troppo, troppo altro ancora.


Noi, lo ribadiamo, vogliamo che sia data una risposta al sovraffollamento,che l’art. 27 della Costituzione venga perseguito e non calpestato ma soprattutto chiediamo che vengano abolite le forme di tortura legalizzate quali il 41bis, 14bis e Alta Sorveglianza.
Facciamo inoltre nostre le rivendicazioni degli ergastolani in lotta. Non possiamo più restare in silenzio e accettare che migliaia di detenuti vengano trattati come bestie, noi abbiamo una dignità e vogliamo difenderla.
Chiediamo con questo comunicato a tutti i fratelli carcerati di appoggiare la nostra protesta legittima e quindi di impegnarsi al massimo affinché tutti sappiano che settembre sarà un mese di lotta.

Con il confronto, il passa-parola e la voglia di fare possiamo convincere i più titubanti, con la stesura di comunicati e raccolte di firme possiamo far uscire la nostra voce fuori da queste mura.
Fino ad oggi hanno potuto fare di noi quello che volevano, è arrivato il momento di alzare la testa e guardarli diritti negli occhi.

Coordinamento dei detenuti