Omar Nayef Zayed, militante del Fronte Popolare, organizzazione palestinese di sinistra ed ex prigioniero, è stato ucciso all’interno della sede diplomatica dell’Autorità Nazionale Palestinese a Sofia, capitale della Bulgaria, dove si era rifugiato a seguito di un ordine di estradizione israeliano che il governo del paese balcanico stava esaminando.
Le autorità di Israele avevano chiesto a dicembre l’estradizione del militante palestinese accusato dell’uccisione di un israeliano nel 1986 e per questo condannato all’ergastolo. Nel 1994 Zayed aveva realizzato un lungo sciopero della fame, sospeso solo ad un passo dalla morte. Ricoverato in ospedale, il militante della resistenza palestinese era riuscito a fuggire in Bulgaria, dove aveva ottenuto lo status di rifugiato politico e un permesso di soggiorno a vita. Il 17 dicembre l’uomo, per sfuggire all’arresto da parte delle autorità bulgare su richiesta di Israele, si era rifugiato nella sede diplomatica.
La notizia della morte violenta del suo militante è stata confermata in mattinata dalla dirigenza del FPLP che già nei mesi scorsi aveva denunciato l’atteggiamento della delegazione diplomatica gestita dall’Anp nei confronti della vicenda, definito troppo collaborativo nei confronti del governo israeliano e delle autorità bulgare. Secondo lo stesso Fplp ed alcune associazioni di solidarietà e per i diritti umani, Zayed era stato più volte invitato a consegnarsi sia dai bulgari che dall’Autorità Nazionale Palestinese.
Appena diffusa la notizia dell’omicidio del 52enne, trovato gravemente ferito nel giardino dell’ambasciata palestinese a Sofia e morto durante il trasporto in ospedale, il presidente dell’Autorità nazionale palestinese Abu Mazen ha definito l’uccisione di Zayed “un crimine atroce”, annunciando la costituzione di una commissione d’inchiesta sulla vicenda.
Di seguito, la nota ufficiale diffusa dall’Fplp:
Il FPLP si addolora per la morte del compagno Omar Nayef Zayed, assassinato in Bulgaria.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina porge i suoi saluti al compagno martire Omar Nayef Zayed, ex prigioniero politico palestinese e combattente per la liberazione della Palestina, assassinato questa mattina presso l’ambasciata palestinese a Sofia, in Bulgaria.
Il compagno Omar Nayef Zayed si era rifugiato nell’ambasciata palestinese dopo essere stato perseguitato per l’estradizione dalle forze sioniste e bulgare, 25 anni dopo la sua fuga dalle carceri sioniste avvenuta nel 1990, dopo uno sciopero della fame durato 40 giorni. Era stato imprigionato per un’azione contro gli illegali coloni sionisti a Gerusalemme, insieme ai compagni combattenti tra cui suo fratello e Samer Mahroum, nuovamente imprigionato di recente dalle forze sioniste.
Fuggito dalla reclusione sionista il compagno Nayef Zayed ha viaggiato attraverso il mondo arabo e poi in Bulgaria, la sua vita è stata un modello di costanza, di creatività, di resilienza e di resistenza. Era chiaro che fosse un bersaglio dei servizi di intelligence e di sicurezza dell’occupazione sionista, nel tentativo di sradicare questo modello di resilienza, l’esempio di una vita palestinese priva da prigioni sioniste.
Noi del Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina riteniamo completamente responsabili di questo crimine scellerato lo Stato sionista e il Mossad israeliano, colpevoli dell’assassinio del compagno Omar Nayef Zayed, così come riteniamo responsabili l’Autorità palestinese e l’ambasciata palestinese in Bulgaria per non essere riusciti a garantirli la dovuta protezione, riteniamo responsabili inoltre le forze governative e di sicurezza bulgari che hanno perseguitato il compagno Nayef Zayed per oltre tre mesi tentando la sua cattura.
Rimarchiamo la piena responsabilità dell’ANP fino ai massimi livelli, dal Presidente Mahmoud Abbas al Ministro degli Esteri Riyad al-Maliki e all’Ambasciatore Ahmad al-Madbouh, per non aver protetto il compagno Nayef Zayed dall’assassinio. Questo crimine ha avuto luogo dopo che i più alti funzionari dell’Autorità palestinese si sono incontrati con i più alti funzionari dello Stato bulgaro a Ramallah, senza apparenti richieste fatte per Omar Nayef Zayed.
Il Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina promette di perseguire in tutti i modi la verità sull’assassinio del martire e compagno Omar, di porsi a sostegno dalla famiglia del nostro compagno martire e di chiedere conto ai responsabili del suo assassinio.
Come sempre ci impegniamo nel proseguire lo stesso cammino di incessante lotta per la liberazione della Palestina, della sua terra e della sua gente, uniti al convoglio dei grandi martiri del nostro popolo le cui vite sono state prese dal progetto omicida e coloniale sionista, dentro e fuori dalla Palestina.
da contropiano
L’ecsalation non e’ finita con la sua morte. I crminali al soldo del mossad verranno perseguiti