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14 giugno 1928: Nasce Ernesto Che Guevara

Ernesto Guevara nasce a Rosario, in Argentina era il primogenito di Ernesto Rafael Guevara Lynch (1901 – 1987), un imprenditore argentino di origini basche ed irlandesi, e di Celia de la Serna (1906 – 1965), di remote origini spagnole.

Fin da piccolissimo Ernesto è perseguitato dall’asma, (male che costringerà i Guevara a trasferirsi a Córdoba ). Nonostante questo problema di salute si dedicò allo sport del rugby , con ottimi risultati. In questo contesto acquisì il soprannome “Fuser”, contrazione di “Furibondo Serna”, suo tipico grido quando partiva all’attacco.

Altra passione giovanile furono gli scacchi, gioco insegnatogli dal padre. Dall’età di dodici anni partecipò a diversi tornei scacchistici locali. Durante l’adolescenza, si appassionò alla poesia, specialmente a quella di Pablo Neruda.

Come molti sudamericani nel corso degli anni Guevara scrisse diverse poesie. Era, del resto, un lettore vorace ed eclettico, con interessi che variavano dai classici dell’avventura di Jack London, Jules Verne ed Emilio Salgari ai saggi di Sigmund Freud e Carl Gustav Jung ed ai trattati filosofici di Bertrand Russell. Nonostante l’educazione borghese, i suoi amici erano i ragazzi delle baraccopoli di Córdoba.

Nella tarda adolescenza si appassionò alla fotografia, passando molte ore a fotografare persone e luoghi. Anni dopo, avrebbe fotografato i siti archeologici visitati nei suoi viaggi. Studiò dal 1941 nel Colegio Nacional Deán Funes e, nel 1948, si iscrisse all’Università di Buenos Aires per studiare medicina: dopo diverse interruzioni, si laureò il 12 luglio 1953.

Quando era ancora studente, Guevara passò molto tempo a viaggiare in America Latina. Nel 1951 un suo vecchio amico, Alberto Granado, un biochimico, suggerì a Guevara di prendere un anno di pausa dagli studi in medicina per intraprendere il viaggio attraverso il Sudamerica che per anni si erano proposti di fare. Guevara ed il ventinovenne Alberto partirono quindi dalla città di Alta Gracia a cavallo di una motocicletta Norton Model 18 di 500 cc del 1939, cui Granado aveva dato il soprannome di “La Poderosa II”. La loro idea era di passare qualche settimana nel lebbrosario di San Pablo, in Perù, sulle rive del Rio delle Amazzoni, a compiere attività di volontariato. Guevara raccontò questo viaggio nel diario “Latinoamericana” (Notas de viaje).

Dopo aver visto la povertà di massa ed esser stato influenzato dalle letture marxiste, concluse che solo la rivoluzione avrebbe potuto risolvere le disuguaglianze sociali ed economiche dell’America Latina. I suoi viaggi gli fornirono anche l’idea di non vedere il Sudamerica come una somma di diverse nazioni, ma come un’unica entità, per la liberazione della quale era necessaria una strategia di respiro continentale. Cominciò ad immaginare la possibilità di una Ibero-America unita e senza confini, legata da una stessa cultura (mestizo), un’idea che assumerà notevole importanza nelle sue ultime attività rivoluzionarie. Ritornato in Argentina, completò gli studi il prima possibile, deciso a continuare i suoi viaggi nell’America del Sud e nell’America centrale… (da InfoAut)