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Potenza: Per la digos il presidio antifascista non aveva l’autorizzazione, denuncia a carico di un antifascista

potenza 25 aprile

In occasione della Festa della Liberazione, a Potenza nonostante il freddo pungente e la piogga, attivisti antifascisti hanno tenuto un presidio nel centro storico di Potenza.

Per gli agenti della Digos, il presidio “non era autorizzato” e con la solita solerzia che li contraddistingue quando agiscono per reprimere le lotte sociali,  hanno individuato e denunciato il “presunto” organizzatore.

In un comunicato la Questura ha  affermato che la manifestazione “non era stata preannunciata  all’Autorità di pubblica sicurezza che, al fine di evitare problematiche sul piano dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha comunque permesso che la stessa si svolgesse regolarmente. Gli agenti della Digos hanno individuato l’organizzatore che, non nuovo a queste iniziative e circondato dai partecipanti – è specificato nella nota – ha rifiutato ogni interlocuzione con gli agenti che lo hanno comunque deferito all’Autorità giudiziaria per il mancato preavviso di manifestazione pubblica e resistenza a pubblico ufficiale“.

Alle compagne/i antifascisti di Potenza la nostra solidarietà. Ora e sempre Resistenza contro i vecchi e i nuovi fascismi

Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato su quello che è accaduto a Potenza in coda alla manifestazione del 25 aprile.

Apprendiamo con stupore dall’Ansa che “[…] la manifestazione non era stata preannunciata all’Autorità di pubblica sicurezza[…]” e che addirittura “[…]al termine, la Polizia “ha individuato l’organizzatore che, non nuovo a queste iniziative e circondato dai partecipanti – è specificato nella nota – ha rifiutato ogni interlocuzione con gli agenti che lo hanno comunque deferito all’Autorità giudiziaria per il mancato preavviso di manifestazione pubblica e resistenza a pubblico ufficiale[…]”.

Ci sentiamo in dovere di smentire quanto riportato sopra in quanto al termine della giornata, ripiegato lo striscione ci siamo salutati senza che nessuna persona ci chiedesse delucidazioni su eventuali organizzatori o quant’altro. Né, tanto meno, alcuno si è presentato identificandosi come pubblico ufficiale nel corso di tutta la giornata.

Ci sembra evidente che si tratti di un atto repressivo volto ad intimidire, una vendetta in piena regola, forse perché non è stata gradita l’intraprendenza e la voglia di ricordare ed attualizzare i valori della resistenza partigiana nella data del 25 Aprile. Nessuna iniziativa istituzionale era infatti in programma nella nostra città e forse per qualcuno doveva passare sotto silenzio, non è stato così. Noi in piazza c’eravamo per ricordare a tutte e tutti che cosa ha rappresentato la lotta per la Liberazione e perché ancora oggi sentiamo il bisogno di resistere e lottare per la libertà, evidentemente non ci sbagliavamo, il fascismo non è un capitolo chiuso della nostra storia e la repressione la subiamo sulle nostre vite tutti i giorni.

In piazza c’eravamo tutti, c’eravamo tutte!

Ieri, oggi e sempre resistenza!