15 Ottobre: Solidarietà per Valerio un compagno che ci mette la faccia
- ottobre 29, 2011
- in 15 ottobre, testimonianze
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Il 15 ottobre scorso un giovane leccese di 21 anni, Valerio Pascali, è stato arrestato a Roma durante la manifestazione dei cosiddetti indignati.
Parlare di un amico al momento detenuto in cella non è facile. Non possiamo però fare a meno di precisare alcuni aspetti della vicenda trattati con troppa sufficienza dai media in questi giorni. Nel complesso, ciò che è venuto fuori di Valerio è un ritratto di un individuo pericoloso e antisociale. Si parla di “precedenti” penali che non esistono e non si parla del suo trascorso di profonda umanità.
Sin da adolescente Valerio si é fatto conoscere per il suo impegno e il suo coraggio, per la sua correttezza estrema, per il suo metterci la faccia. Altro che “incappucciato”. Non vi è persona che lo conosca che non rimanga impressionata dalla sua determinazione, a volte cocciuta, ma sempre cosciente.
Valerio è un attivista vero. Prima di Roma ha partecipato con passione a molte mobilitazioni cittadine e nazionali. E non per andare a sfasciare vetrine o bruciare auto. Lui, come molti della sua generazione, sente il dovere di dare il suo contributo, in prima linea, non per distruggere ma per costruire alternative credibili all’attuale scenario politico, economico e sociale. E lo fa con una consapevolezza e una determinazione non usuali per un ragazzo della sua età.
I media tutto questo non lo hanno scritto. Eppure hanno attinto a piene mani dai suoi cosiddetti “precedenti”. E’ bene chiarirlo, dall’accusa di aver acceso un fumogeno durante la manifestazione del 17 ottobre 2007, Valerio venne assolto con formula piena. Ciò significa che non ha precedenti penali, la fedina parla chiaro.
Si è detto che Valerio è un pericoloso ultrà. Non è così. E’ vero, il calcio lo conosce bene e lo stadio lo frequenta. Al di là del tifo per il Lecce ama lo sport, perché considera lo sport un momento di socialità importante. Ha partecipato all’organizzazione di tutte le edizioni dei tornei antirazzisti “Fair Game” (nel quartiere Santa Rosa) e “Calcio senza Confini” (all’ex Opis).
Ovviamente di tutto questo non si parla.
Siamo consapevoli che dopo i fatti di Roma occorra dare in pasto all’opinione pubblica il nome e il volto di colpevoli, di qualcuno da poter indicare come un “violento” o un “teppista”. Ma Valerio non è né l’una né l’altra cosa.
Valerio è un ragazzo che ama. Ama la sua famiglia, ama la sua ragazza. Ama i suoi amici, tra cui si è sempre distinto per lealtà e gentilezza, ma è anche un ragazzo che odia. Odia l’indifferenza di chi non sceglie da che parte stare, odia il fascismo, odia la prospettiva di non avere un futuro nel suo Paese. Odia le ingiustizie. Per questo si impegna e lotta concretamente. Quest’estate Valerio è stato volontario in un campo per i diritti umani dei migranti, organizzato da Amnesty International a Lampedusa. Ma l’estate è finita.
Oggi Valerio é detenuto in una cella di 4 metri quadrati a Regina Coeli, insieme ad altri due giovani immigrati. Per via del sovraffollamento ha dormito due notti per terra. Ieri gli hanno chiesto se voleva cambiare cella. Ha risposto di no.
Tutto questo per ribadire che Valerio non è il violento che i media, con colpevole superficialità, hanno descritto in questi giorni.
Ci piace chiudere questa lettera con una citazione di Charles Bukowski che pensiamo essere perfettamente calzante. “L’anima libera è rara ma quando la vedi la riconosci, soprattutto perché provi un senso di benessere quando gli sei vicino”. E’ questo quello che trasmette Valerio.
Caos Lecce – Circolo Zei – Udu – Uds Lecce – Bfake agenzia culturale – Arci Lecce – Alternativa comunista – Alternativa ribelle (Gc-Fgci) – reAzione Castrì – Collettivo di solidarietà internazionalista “Dino Frisullo” – Gli amici e le amiche di Valerio
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I ragazzi come Valerio danno fastidio al sistema, perché non si allineano al razzismo e alla disumanità imperanti, per questo vengono tenuti d’occhio… chissà, se avessero preso i veri incappucciati, cosa sarebbe saltato fuori dalla loro fedina penale!