#15ottobre: Davide Rosci è in isolamento a Viterbo
- marzo 14, 2013
- in 15 ottobre, emergenza, lotte sociali
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Condannato per gli incidenti a Roma in Piazza San Giovanni perché fotogratato mentre sorrideva, Davide è stato trasferito ieri sera al carcere di Mammagialla a Viterbo.
Questa mattina l’avvocato di Davide si è recato al carcere di Rieti per fargli visita ma non lo ha trovato. Gli è stato comunicato che ieri Davide è stato di nuovo trasferito, questa volta a Viterbo, famigerato Mammagialla.
E’ la terza galera in poche settimane per il trentenne teramano condannato per i fatti del 15 ottobre 2011 in piazza San Giovanni, a Roma.
Condannato senza uno straccio di prova. Lo ha ricordato lui stesso in una lettera aperta al movimento subito dopo il rito abbreviato del processo, il 7 gennaio: «Una giustizia che mi condanna a pene pesantissime, leggete bene, solo per esser stato fotografato nei pressi dei luoghi dove avvenivano gli scontri. Avete capito bene, ieri sono stato punito non perché immortalato nel compiere atti di violenza o per aver fatto qualcosa vietato dalla legge, ma per il semplice fatto che io fossi presente vicino al blindato che prende fuoco. Non tiro una pietra, non rompo nulla, non mi scaglio contro niente di niente. Mi limito a guardare il mezzo in fiamme in alcune scene, e in un’altre ridere di spalle al suddetto». Allora iniziò uno sciopero della fame a sette mesi dall’ingresso nell’inchiesta per devastazione e saccheggio, il 20 aprile, che lo spedì ai domiciliari.
Secondo i carabinieri sarebbe evaso dai domiciliari il 26 gennaio. L’11 aprile ci sarà il processo. Così, dall’8 febbraio le porte del carcere si sono spalancate e richiuse alle sue spalle già due volte. Quello che è il normale dispositivo carcerario si rivela con le sembianze di un accanimento per chi lo subisce. L’indirizzo per scrivergli è: Casa circondariale Viterbo, via S.Salvatore 01100 Vt.
Da un punto di vista “tecnico”, molto probabilmente le due prigioni che ha frequentato prima di Mammagialla, Castrogno a Teramo e Rieti, non sarebbero adeguate a un detenuto classificato A2, un detenuto politico da schiaffare in reparti ad alto indice di sicurezza.
Davide, primo dei non eletti nelle liste teramane del Prc, ha commesso il delitto di stare in Azione antifascista, un collettivo che prova ad arginare l’esuberanza di Forza nuova, l’organizzazione di estrema destra spesso citata nella cronaca nera e giudiziaria, che lo ha denunciato perché ha Davide detto che è xenofoba. Laureato in economia bancaria fa il ragioniere in una ditta di autotrasporti. La digos teramana gli deve aver cucito addosso un signor dossier se, oltre a stare in galera perché rideva in piazza S.Giovanni, è anche sotto processo nella sua città per un teorema montato sul reato associativo a dispetto dell’impalpabilità, così dicono i suoi compagni, del castello probatorio.
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