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19 luglio 2001 – Inizia il G8 a Genova

Cassadra, così si intitolava la mostra dedicata al G8 di Genova allestita nel 2011 proprio all’interno di Palazzo Ducale, invalicabile sede del summit; un titolo che anticipava di molti anni la recente vignetta di Mauro Biani che recita: «Quindi avevamo ragione noi».

Proprio oggi, 19 luglio, nel 2001 la città di Genova vedeva snodarsi la prima manifestazione che avrebbe aperto le proteste del movimento dei movimenti: il corteo dei migranti da piazza Carignano a piazzale Kennedy attraversava le strette strade di Genova anticipando questioni che oggi sono più stringenti che mai.

Cassandra ha il potere divinatorio di predire un futuro che gli altri non possono ancora percepire, o piuttosto sa leggere il presente e interpretarlo con uno sguardo non allucinato ma critico?

Propenderemmo per questa seconda opzione, ma perché agli occhi altrui appare invasata (“invasati” è non a caso uno dei termini denigratori con cui vengono stigmatizzati molti militanti)?

Tra le risposte possibili, soprattutto alla luce del nostro grottesco presente, ci sono la formazione e l’informazione: Antonio Gramsci è un faro insostituibile che ancora ci ricorda quanto lo studio, inteso come curiosità profonda e appassionata, sia un baluardo capace di fornire consapevolezza e di aprire le menti all’analisi critica, al dubbio sistematico.

Il senso di questa sezione del blog è proprio questo: offrire strumenti di formazione e informazione. Per questo, per non scrivere parole inutili che nulla aggiungerebbero a quanto è già stato scritto in questi anni, a ricordo – un ricordo attivo, vivo nel presente – di tutto il sangue versato in quel luglio di diciassette anni fa, decidiamo di condividere fonti: link, indicazioni bibliografiche, documentari.

Con la speranza che curiosare tra questi documenti sottragga forza all’insulto banale, all’appiattimento dell’emozione, all’annichilimento della coscienza politica e personale.

Cominciamo con il sito internet in cui sono raccolti molti documenti giuridici: http://www.archivioantimafia.org/www.processig8.org/ProcessiG8.html contiene le registrazioni audio e le trascrizioni delle testimonianze rese nel corso del processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio e dei processi Diaz e Bolzaneto; i testi integrali di tutte le sentenze (Alimonda, Diaz, Bolzaneto, 25 manifestanti, e altri processi minori per risonanza non certo per importanza); documenti filmici e fotografici realizzati dai consulenti legali e confluiti tra i documenti agli atti dei processi. Precisiamo che si tratta di una raccolta di documenti legali, scevri da ogni interpretazione ideologica: se pensate che pretendere “verità e giustizia” per i fatti di Genova sia questione da facinorosi, suggeriamo di visitarlo.

A proposito di verità e di giustizia, c’è www.veritagiustizia.it; sebbene il Comitato Verità e Giustizia per Genova abbia deciso di sciogliersi nel luglio 2014, il suo sito internet è ancora attivo: si possono trovare i contatti di alcuni dei suoi protagonisti, e documenti che ormai possono essere considerati vere e proprie fonti documentarie come i comunicati stampa del Comitato, la rassegna stampa, le campagne organizzate nel corso degli anni di attività, ma soprattutto tre libri scaricabili gratuitamente in pdf:

Genova il posto sbagliato di Enrica Bartesaghi (https://www.veritagiustizia.it/docs/libri/bartesaghi_genova_posto_sbagliato.pdf),

Tre giorni di Paolo Fornaciari (https://www.veritagiustizia.it/docs/libri/fornaciari_tre_giorni.pdf),

Genova, nome per nome di Carlo Gubitosa (https://url.gubi.it/genova2001).

Ci permettiamo di soffermarci sui libri di Enrica Bartesaghi e Paolo Fornaciari che testimoniano torture e abusi verificatisi in caserme non salite agli onori della cronaca e mai entrate all’interno di un’aula di tribunale.

Impossibile non citare www.piazzacarlogiuliani.it, il sito rinnovato del Comitato Piazza Carlo Giuliani, un archivio telematico, una galleria virtuale e multimediale: canzoni, libri, documentari, fotografie, tesi di laurea, tutto quanto è stato realizzato dal 2001 a oggi per raccontare altre storie capaci, se non di raggiungere verità e giustizia, di garantire dignità ad una morte troppo spesso ingiuriata. Ingiuriata nelle aule di tribunale, nelle infondate e sconclusionate accuse mediatiche, negli insulti che anno dopo anno si ripresentano puntuali arroganti e vuoti. Quello per l’omicidio di Carlo è un processo negato da diciassette anni, e anche per questo da diciassette anni ricordiamo Carlo e lo facciamo vivere in ogni lotta, per ribadire che la traccia di quella ferita – come canta Francesco Guccini – è non solo amara, ma indelebile ed è lì di fronte ai nostri occhi, dentro ai nostri cuori e ai nostri pensieri.

Proprio per cercare di restituire spazio alle storie negate di troppi processi è sorto un sito oggi non attivo, ma ancora consultabile: www.reti-invisibili.it contiene le storie dettagliate di molte morti private di calore, di dignità, di giustizia.

Al termine di un’intervista Haidi Gaggio Giuliani disse: «Penso a tutti i Carlo Giuliani che muoiono nel nostro bel mare», con enorme dolore oggi – anniversario di un colorato corteo dei migranti – dedichiamo queste nostre pagine a Carlo, a tutti i Carlo Giuliani che vengono uccisi in ordine pubblico, in carcere, in tso, nel corso di rotte migratorie, e a tutti i compagni e le compagne che lottano ogni giorno affinché il mare possa diventare finalmente e per tutt* bello.