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Argentina, giro di vite contro le proteste

In Argentina aumentano le detenzioni illegali e la repressione. Le Madri di Plaza de Mayo e i movimenti popolari lanciano l’allarme contro l’escalation provocata dal governo Macri. Il suo partito, Cambiemos, ha presentato una proposta di riforma del Codice penale per aggravare le pene per ogni tipo di manifestazione pubblica.

Uno dei punti si propone «di non lasciare le decisioni finali nelle mani di autorità inermi, magistrati timorosi e giudici politicizzati». Pene fino a 10 anni di carcere per chi protesta. «In questo governo non c’è democrazia», ha dichiarato la deputata indigena Milagro Sala, prigioniera di una montatura giudiziaria attuata dal governatore della provincia del Jujuy, Gerardo Morales.

Intanto, altre leader della Tupac Amaru che portavano avanti un lavoro simile a quello di Milagro nella regione di Mendoza sono state arrestate con accuse analoghe. Tra queste, Nelida Rojas. Le piazze, intanto, continuano a manifestare, soprattutto il movimento delle donne Ni una Menos: contro l’ennesimo femminicidio di una giovane attivista Micaela Garcia, vittima di uno stupratore seriale.

Geraldina Colotti

da il manifesto