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20 Luglio 1952 – Castellammare (Napoli)

E’ stato destituito il sindaco comunista Pasquale Cecchi per aver promosso  manifestazioni contro gli Stati Uniti d’America.  La polizia pattuglia la città presidiando gli edifici pubblici.

Nel giugno 1952, il generale  Matthew Ridgway venne in Europa per assumere il comando delle forze Nato, nel suo passaggio per l’Italia fu accolto da imponenti manifestazioni di protesta, da Milano a Palermo, mentre Castellammare rispose con lo sciopero generale di tre ore proclamato per il 18.  Per reazione il Ministro dell’Interno, Mario Scelba, fece attuare una serie d’arresti nei confronti dei militanti più esposti e dando disposizione alle prefetture di intervenire duramente nei confronti delle amministrazioni comunali che davano sostegno alla protesta. L’ordine fu eseguito con rapidità e furono emanati decreti prefettizi per destituire con effetto immediato alcuni sindaci di Giunte di sinistra, tra cui quello di Alfonsine, in provincia di Ravenna, per aver difeso una manifestazione popolare contro la polizia intervenuta per scioglierla, e di Castellammare di Stabia per non aver impedito lo sciopero dei dipendenti comunali. Non da meno la reazione dei dirigenti delle diverse industrie: Nei Cantieri Metallurgici la direzione impedì il rientro di 151 operai del reparto latta con la scusa di non poter riattivare i forni spenti a seguito dell’interruzione verificatosi con la partecipazione allo sciopero, obbligandoli a rientrare in servizio il lunedì successivo, ben quattro giorni dopo.

Ancora peggio andò ad una serie di militanti comunisti, tutti denunciati all’Autorità Giudiziaria, colpevoli di aver partecipato la sera del 17 giugno al tentativo di effettuare una manifestazione di protesta contro l’arrivo del generale Ridgway. Ricordiamo i loro nomi: lo studente in giurisprudenza Giuseppe Ricolo, i già noti Luigi D’Auria e Vincenzo Somma, Vincenzo Verdolina, Giuseppe Di Martino, Cristofaro Raiola, Catello Dentale, Vincenzo Mosca, appena ventenne e Corrado Pellegrino, un toscano originario di Piombino ma da anni residente a Castellammare e vice segretario della Camera del Lavoro stabiese, diretta dal napoletano Raffaele Signorelli.

(fonte Raffaele Scala)