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2003-2010: a sette anni dalla morte di Marcello Lonzi

In occasione dell’anniversario della morte di Marcello Lonzi si terrà, questo pomeriggio, un presidio contro gli omicidi di stato davanti al carcere delle Sughere di Livorno.
Sono trascorsi sette anni da quando Marcello Lonzi viene trovato morto nella sua cella, la numero 21 del padiglione “D” del carcere della Sughere dove stava finendo di scontare la sua condanna per tentato furto.
Il corpo del giovane viene ritrovato in un lago di sangue e chiari sono i segni di un violento pestaggio ma, nonostante le pressioni della famiglia, appare subito evidente che vi è la volontà di insabbiare tutto, di archiviare la morte di Marcello come decesso avvenuto per “cause naturali”.
Dal’11 luglio 2003 la famiglia, in particolare la madre Maria Cuffi, ha cercato, in ogni modo, di veder riconosciuto il proprio diritto a trovare i responsabili della morte del figlio.
Dopo la prima archiviazione del 2004 una controperizia sul corpo di Marcello dà elementi, nel 2006, per riaprire di nuovo il caso fino alla seconda archiviazione di pochi mesi fa.
Durante questi sette anni l’impegno di Maria Ciuffi è stato fondamentale non solo per non far calare il sipario sulla sua storia personale, ma anche per creare una rete di collegamento tra tutte quelle famiglie o quei singoli che vivono giornalmente vicende simili che, come Maria, hanno visto i propri cari entrare in carceri, questure, reparti psichiatrici e non uscirne più se non da morti.
Tutti gli anni, fino ad oggi, è sempre stata la stessa Maria Ciuffi a chiamare a raccolta le tante persone solidali per ricordare, in presidio Marcello e le tante altre vittime di abusi e violenze commesse dalla lunga mano dello Stato. Fino ad oggi, appunto: per la prima volta dalla morte del figlio, infatti, Maria non sarà fuori dal carcere, forse perché 7 anni di solitudine e delusioni le rendono sempre più difficile tornare in quel luogo.
Se per il caso Lonzi adesso non resta che attendere il ricorso in Cassazione e l’eventuale successivo parere del tribunale di Strasburgo, è sempre più necessario che davanti a simili casi ci sia un’assunzione collettiva, che le lotte dei singoli siano inserite in un orizzonte più partecipato e più ampio.

DOMENICA 11 LUGLIO DAVANTI AL CARCERE DI LIVORNO

DALLE 17.00 ALLE 20.00

PRESIDIO CONTRO GLI OMICIDI DI STATO!