30 denunce per le proteste “no green pass” al porto di Trieste
- maggio 17, 2022
- in lotte sociali
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Trenta persone che avevano preso parte alle proteste contro il Green Pass presso il porto di Trieste lo scorso ottobre sono state denunciate dalla polizia.
di Valeria Casolaro
Tra le accuse figurerebbero reati di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, blocco stradale, getto pericoloso di cose all’indirizzo delle forze di polizia, manifestazioni sediziose e adunata sediziosa e non autorizzata. Il presidio di protesta, organizzato di fronte al varco IV del porto, era durato 4 giorni e vi avevano preso parte circa 8 mila persone, prima di essere violentemente disperso dalla polizia.
Il 18 ottobre le forze dell’ordine avevano infatti proceduto allo sgombero forzato della zona, usando gli idranti contro i manifestanti pacifici: numerosi di questi, decisi a non abbandonare il presidio, avevano opposto resistenza passiva sedendosi in terra o stando in piedi a mani alzate. Erano seguiti alcuni tafferugli e la polizia aveva fermato qualcuno dei presenti. Di fronte alla risolutezza dei portuali, che non avevano abbandonato l’area nemmeno dopo essere stati colpiti da diversi getti di idrante, i poliziotti avevano minacciato di far partire le cariche, cosa che poi è effettivamente avvenuta insieme al lancio di lacrimogeni. Sul posto era dovuta intervenire anche un’ambulanza.
A quel punto i manifestanti si erano dispersi per le strade nei dintorni del porto, per poi ricompattarsi in un corteo che aveva marciato verso il centro della città e si era fermato di fronte al Comune. La polizia aveva tentato anche in questo caso di disperderli e alcuni video mostrano come, nel tentativo, un lacrimogeno sia anche finito all’interno di una scuola media.
Nonostante il presidio, i portuali avevano dichiarato di voler garantire lo svolgimento delle normali attività al porto: i manifestanti avevano infatti permesso il passaggio di camion, merci e portuali che avevano deciso di non aderire alla protesta.