Di tutto ciò che abbiamo detto, comunicato, scritto, ieri i giornali riportano solo il momento per loro più spettacolare: la questione della macchina fermata. Facciamo solo un breve ragionamento sugli elementi che si rintracciano sui quotidiani.
I carabinieri fermano una macchina perché viaggia con il portellone aperto con sopra un impianto voce il 25 aprile in centro città a pochi metri e a pochi minuti dell’inizio di una manifestazione: cosa starà facendo quella vettura?
E’ impossibile per due carabinieri capire che un impianto voce su una autovettura funziona con il portellone aperto come già successo con quella macchina in decine di manifestazioni, oppure c’è una volontà deliberata di non capire cosa sta succedendo e si cerca di ostacolare la possibilità di un collettivo di esprimere le proprie idee? Sarà l’ennesimo caso, vogliamo credere che sia così. La polemica con i carabinieri è stata determinata solo dall’impressione che potesse venir lesa la libera partecipazione alla iniziativa, alla quale abbiamo dato la nostra adesione ufficiale, ritenendo importante essere partecipi di una giornata di festa e attraversare le strade della nostra città.
Quasi tutto il collettivo si trovava lontano dal veicolo e ci si è resi conto di un problema solo perché l’auto non arrivava. Inoltre proprio il collettivo stesso è stato il primo a spegnere le polemiche invitando la Digos di Modena a far ragionare i due carabinieri.
La descrizione della nostra giornata basata unicamente sui momenti di polemica è veramente sorprendente: Il Guernica non ha contestato nessuno e non voleva contestare nessuno.
Il fatto che come Guernica chiediamo libertà per i nostri arrestati nella giornata più importante per l’antifascismo in città, il fatto che denunciamo l’infiltrazione di organizzazioni neofasciste nelle istituzioni locali ( vedi i vari dossier scaricabili dal sito http://guernica.mo.it/sito/ o dal portale antagonista http://www.infoaut.org/), il fatto che nella giornata di ieri siamo stati partecipi ed accolti con interesse in molteplici momenti delle celebrazioni antifasciste in città e provincia, non fa notizia.
Questa ennesima scelta del gossip da parte dei quotidiani locali,genera più che altro un senso di amarezza sopratutto perché si scrive di noi muovendo accuse senza interpellarci.
Non vogliamo fare polemiche sterili, ma la correttezza deve essere reciproca.
I carabinieri fermano una macchina perché viaggia con il portellone aperto con sopra un impianto voce il 25 aprile in centro città a pochi metri e a pochi minuti dell’inizio di una manifestazione: cosa starà facendo quella vettura?
E’ impossibile per due carabinieri capire che un impianto voce su una autovettura funziona con il portellone aperto come già successo con quella macchina in decine di manifestazioni, oppure c’è una volontà deliberata di non capire cosa sta succedendo e si cerca di ostacolare la possibilità di un collettivo di esprimere le proprie idee? Sarà l’ennesimo caso, vogliamo credere che sia così. La polemica con i carabinieri è stata determinata solo dall’impressione che potesse venir lesa la libera partecipazione alla iniziativa, alla quale abbiamo dato la nostra adesione ufficiale, ritenendo importante essere partecipi di una giornata di festa e attraversare le strade della nostra città.
Quasi tutto il collettivo si trovava lontano dal veicolo e ci si è resi conto di un problema solo perché l’auto non arrivava. Inoltre proprio il collettivo stesso è stato il primo a spegnere le polemiche invitando la Digos di Modena a far ragionare i due carabinieri.
La descrizione della nostra giornata basata unicamente sui momenti di polemica è veramente sorprendente: Il Guernica non ha contestato nessuno e non voleva contestare nessuno.
Il fatto che come Guernica chiediamo libertà per i nostri arrestati nella giornata più importante per l’antifascismo in città, il fatto che denunciamo l’infiltrazione di organizzazioni neofasciste nelle istituzioni locali ( vedi i vari dossier scaricabili dal sito http://guernica.mo.it/sito/ o dal portale antagonista http://www.infoaut.org/), il fatto che nella giornata di ieri siamo stati partecipi ed accolti con interesse in molteplici momenti delle celebrazioni antifasciste in città e provincia, non fa notizia.
Questa ennesima scelta del gossip da parte dei quotidiani locali,genera più che altro un senso di amarezza sopratutto perché si scrive di noi muovendo accuse senza interpellarci.
Non vogliamo fare polemiche sterili, ma la correttezza deve essere reciproca.
Non per questo siamo scoraggiati: crediamo anzi che anche questo sia uno stimolo per lavorare ancora meglio nella nostra capacità di comunicare socialmente in modo orizzontale.
Fonte: guernica.mo.it
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