Roma, altri avvisi orali: la misura è colma
- agosto 05, 2015
- in misure cautelari, misure repressive
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Questa mattina a Roma sono stati notificati due nuovi avvisi orali ad attivisti dei movimenti per il diritto all’abitare. Avvisi che si aggiungono alle misure cautelari comminate a decine nei mesi scorsi da una procura e una questura iperattive e spregiudicate sul piano della repressione sociale.
Da quasi 2 anni, infatti, è in corso un attacco sistematico nei confronti di un movimento che alla luce del sole ha praticato un conflitto sano in mezzo al marciume di un sistema che ha rubato soldi pubblici per fare business sulla pelle dei poveri. Un movimento che ha posto al centro delle lotte la vita delle persone, la dignità di chi sceglie di non suicidarsi e di resistere all’aggressione della crisi, lo scandalo di una città piena di palazzi vuoti e di gente senza casa.
Un movimento che ha saputo alzare la testa per sottrarsi al sistema Mafia Capitale, aprendo un duro scontro politico con le istituzioni locali e con il governo Renzi in tema di welfare e politiche abitative e rispedendo al mittente qualunque tentativo di cooptazione o di accordo a delinquere sulla pelle di chi occupa.
Un movimento che è stato aggredito sul piano giudiziario -con processi il cui esito è apparso prestabilito e con misure cautelari restrittive della libertà personale agite come condanna anticipata- e sul piano politico con l’infame art 5 e l’intero Piano casa di Renzi e Lupi.
Respingiamo con forza l’accusa di pericolosità sociale rivolta a chi con generosità continua a lottare per un presente dignitoso, ritenendo gli unici soggetti socialmente pericolosi quelli seduti sulle poltrone di un governo che continua a dichiarare impunemente guerra ai poveri e a far affari con mafiosi e faccendieri.
D’altra parte la legittimità delle pratiche di lotta attraverso le quali abbiamo affermato i nostri diritti non è materia da tribunale, ne possiamo consentire che i compagni vengano presi in ostaggio e messi a tacere per intimidire un intero movimento che non ha nessuna intenzione di fermarsi.
Per questo è importante riprendere con forza la battaglia contro l’articolo 5 e il Piano casa rifiutando qualunque tentativo di intimidazione.
Le nostre vite non possono essere in balia degli interessi di un sistema che deve autoassolversi e autotutelarsi reprimendo le lotte sociali e riducendo al silenzio chiunque venga percepito come minaccia.
Dobbiamo scagliare contro questo governo la minaccia concreta che milioni di persone senza casa, lavoro, reddito, acqua, luce, possibilità di curarsi subiscono in una quotidianità fatta di stenti e privazioni ma anche di una forte volontà di riscatto.
Da questa parte della barricata conosciamo bene i soggetti socialmente pericolosi e continueremo a combatterli.
#tutteliberi
Movimenti per il diritto all’abitare