Un detenuto romeno di circa 40 anni si è ucciso impiccandosi nel bagno della sua cella nel carcere di Taranto, con una corda ricavata dalle lenzuola. L’uomo era in attesa di giudizio per reati contro il patrimonio. Lo rendono noto i sindacati Osapp e Sappe della polizia penitenziaria.
Ieri nel carcere di Taranto una detenuta campana di 46 anni era morta probabilmente per un infarto. A nulla sono valsi i soccorsi portati dal personale di polizia penitenziaria e sanitario che hanno cercato, anche con la respirazione artificiale, di salvare la vita del detenuto romeno, che era solo nella cella della prima sezione.
La denuncia. Secondo il vice presidente nazionale dell’Osapp, Domenico Mastrulli, Taranto a fronte di una capienza regolamentare di 315 detenuti (di cui 24 donne) ospita 716 detenuti (di cui 37 donne). “Il Sappe – sottolinea il segretario Federico Pilagatti – è ormai stanco di gridare, purtroppo senza esiti positivi, la grave situazione in cui versa il penitenziario del capoluogo jonico. Celle nate per ospitare un solo, al massimo due detenuti – osserva – ne arrivano stabilmente ad averne quattro, con un solo agente che deve attendere alla sicurezza di quasi 90 detenuti, e con un organico carente di almeno 50 unità
fonte: Ansa
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