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Governo ‘tecnico’… o governo di polizia?

Ancora non ci siamo dimenticati l’atteggiamento della politica e le cariche delle forze dell’ordine contro la popolazione della valsusa la scorsa settimana che il governo in carica sente gia la necessità di ricordarci quale sia la “tecnica” in cui intende eccellere: quella poliziesca, della chiusura di ogni spazio di dissenso, della normalizzazione costi quel che costi.
Qualche spunto da alcune piazze italiane, oggi popolate da variegati e differenti iniziative di lotta. A Roma, dopo il corteo della Fiom, un’iniziativa cui hanno preso parte precari* del Coordinamento di lotta x la casa e dei Blocchi Precari Metropolitani sotto il Cipe (Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica), contro le misure di austherity ed in solidarietà con la lotta notav, ha visto l’interevnto intollerante e manesco delle forze dell’ordine che hanno fermato 4 persone e (pare) trasferito qualche migrante che partecipava all’iniziativa al cie di Ponte Galeria. Nello stesso momento veniva sgomberata manu militari la tendopoli allestita dal coord. di lotta per la casa mentre un’altro spazio occupato dei Blocchi Precari Metropolitani veniva bersagliato di lacrimohgeni sui tetti per indurre gli occupanti a desistere da qualunque forma di resistenza. Altri compagni, impegnati da ieri nell’iniziativa Occupy Welfare sotto il Ministero del Lavoro, sono stati oggi “accolti” da guardie con la pettorina “antiterrorismo”.
A Torino gli studenti scesi in piazza in solidarietà con la lotta della valsusa insieme a studenti della valle, sono stati “scortati” da un numero di camionette che, a detta di molti di loro, ricordavano le colonne che da quest’estate transitano in direzione del non-cantiere di Chiomonte. Diverse decine per un corteo di qualche centinaia di persone.
Scena non molto dissimile a Milano dove, ancora due ore dopo il blitz contro il club Freccia Rossa, due blocchi di diverse decine di Carabibieri da una parte e Celerini dall’altra continuavano a dare l’impressione di una Stazioen Centrale sotto presidio miliatre. E infatti non si trattava di un’impressione ma di un dato di fatto.
Più che un governo tecnico questo sembra tanto un esecutivo di pretoriani del Gran Capitale, ossessionati da un incubo ricorrente: che gli italiani e le italiane (e quanti abitano evivono in questo paese) possano iniziare a sollevarsi contro le misure inique e d’impoverimento progressivo cui li stanno obbligano le misure “tecniche”degli uomini del Monti. Non c’è di che stupirsi E’ in fondo un buon segno, signfica che iniziano ad aver paura che qualcosa gli sfugga da sotto i piedi. Innanzi tutto il consenso, tanto sbandierato in questi primi 100 giorni di governo. Facciamo in modo di complicargli la vita per i prossimi 100.
A sarà dura!

Maelzel da InfoAut