Turi Vaccaro è stato fermato dalla Digos mentre si trovava al Centro Studi Sereno Regis di Torino, in via Garibaldi, dove ieri sera si è tenuta la riunione organizzativa per uno sciopero della fame collettivo contro il TAV.
Numerosi agenti e dirigenti della Digos lo hanno portato via dal Centro Studi in direzione questura di Torino per notificargli il foglio di via da Chiomonte. Probabilmnete anche perchè il centro studi si trova molto vicino alla zona dove si tiene la visita del presidente Napolitano (paura eh!)
Una provocazione bella e buona, che denota il pugno di ferro che inetnde tenere la questura torinese, intimidendo persino Turi, a nome di tutti, che è noto per il suo coraggio e per la sue azioni non violente come quella dell’altra sera, dove salì sul traliccio da dove cadde Luca Abbà, rimanendoci una notte intera. Anche allo sgombero della Maddalena il 27 giugno scorso, Turi affrontò da solo in autostrada la benna che demolì le barricate del movimento notav.
Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista – FdS, ha dichiarato:
«Il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno in Val Susa per un anno utilizzato contro Turi Vaccaro, pacifista non violento, è un ulteriore segno che dimostra come il governo non voglia alcun dialogo con il movimento ma semplicemente attuare una repressione indiscriminata. Si badi che il caso di Turi Vaccaro non ha nulla a che vedere con la questione della violenza: Vaccaro è un non violento integrale, che compie atti di disobbedienza civile, che non ha mai fatto male ad una mosca. Il foglio di via ci dice che il governo, al di là delle chiacchiere, non vuole alcun dialogo ma al contrario persegue il dissenso: si tratta di una misura di tipo fascista».
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