Dopo gli arresti del 26 gennaio in tutta Italia, dopo l’arresto di un giovane manifestante mercoledì sera a Chianocco, dopo le 39 denunce a Brescia e Rovato contro i manifestanti che avevano bloccato la locale stazione, ora altri venti attivisti No Tav sono stati denunciati dai Carabinieri in stato di libertà alla Procura di Torino per le proteste attuate lunedì scorso in Val di Susa poche ore dopo l’occupazione da parte delle forze di occupazione dei terreni in Val Clarea e lo sgombero della baita, formalmente per ampliare un cantiere di Chiomonte (Torino) della Tav che non ha mai iniziato i lavori. I reati ipotizzati nei confronti dei 20 attivisti denunciati sono violazione di sigilli (quelli posti dalla magistratura alla baita Clarea, luogo simbolo della protesta No tav) e violazione dell’ordinanza del Cipe che istituisce l’area di interesse strategico nazionale al cantiere di Chiomonte. Di fatto due ‘reati’ inventati a tavolino dagli ultimi governi per poter criminalizzare e punire gli attivisti No Tav impegnati nella resistenza contro la devastante grande opera.
fonte: Contropiano
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