Menu

Rovato (Bs): Provocazione fascista al Centro Sociale 28 maggio

Il Centro Sociale 28 maggio di Rovato (Bs) denuncia l’ennesima provocazione dei soliti noti fascisti che hanno affisso stanotte sulla porta del centro due volantini di indizione di due loro vergognose iniziative sulle foibe che si sono tenute una a Brescia ieri 10 febbraio 2016 organizzata dal gruppo di fasci di Brescia Identitaria con fiaccolata in onore dei martiri del comunismo e una stasera 11 febbraio nel salone del pianoforte del comune di Rovato, evento voluto e finanziato dall’Amministrazione comunale rovatese.

Questo connubio la dice lunga sullo stato di cose presente nella nostra provincia dove ormai razzismo e fascismo si istituzionalizzano in barba al dettato costituzionale.

Con questo gesto, come una pisciatina di cane davanti alla porta, i fascisti locali mandano un messaggio minaccioso nei nostri confronti. Questo perché la nostra è una realtà che ha una connotazione politica molto chiara che non lascia spazio ad interpretazioni.

Negli ultimi anni Brescia e la sua Provincia subiscono una sempre più plateale e pubblica ostentazione di simboli del fascismo, di commemorazioni di personaggi legati al ventennio e alla Repubblica Sociale di Salò unitamente a gravissimi episodi di violenza squadrista e razzista.

Come Centro sociale abbiamo prodotto unitamente a Rifondazione Comunista e ai cittadini per la Costituzione di San Vigilio un dossier di denuncia dal titolo “BRESCIA IN FONDO A DESTRA” Politiche dell’odio nei periodi di crisi. Per l’attuazione della XII disposizione finale della costituzione. Questo documento consegnato al Prefetto di Brescia, al Questore e ai sindaci di Brescia, Concesio e Lumezzane, contiene una denuncia argomentata e documentata delle nefaste azioni di questi gruppuscoli e chiedeva l’immediata chiusura “senza se e senza ma” di tutti i luoghi di aggregazione di queste organizzazioni nazifasciste: in particolar modo le sedi di Forza Nuova a Brescia e Lumezzane e la sede di CasaPound a San Vigilio di Concesio, ora chiusa ma non certo per opera delle autorità competenti. All’interno del documento gli episodi di intolleranza nazi-fascista a Brescia e Provincia dal 2005 al 2013.

A questa presa di posizione netta e senza remore si aggiunge ora il nostro impegno a San Colombano, dalla fine dell’agosto 2015 teatro di una delle più sconcertanti persecuzioni ai danni non solo dei profughi che lì sono stati inviati dal Prefetto ma degli albergatori che li ospitano, la famiglia Cantoni che patisce un ostracismo e gli effetti di un odio che ricorda episodi tristissimi del periodo fascista nella più totale indifferenza non solo delle autorità competenti a mantenere l’ordine pubblico ma anche dei corpi intermedi.

Il razzismo e il fascismo istituzionale hanno preso il sopravvento in questa nostra provincia anche laddove una coscienza antifa era presente, ora abbiamo sindaci che promuovono iniziative organizzate da fascisti che travisano la storia.

Per questi gravissimi atti, che non dobbiamo mai sottostimare, chiediamo ai compagni e alle compagne di non lasciare il campo alle prevaricazioni fasciste.

La storia si ripete quando la si dimentica, perciò ricordiamoci sempre del nostro passato: il grembo che partorì la cosa immonda è ancora fecondo.

“Ora e sempre resistenza !!!”

le compagne e i compagni del Centro Sociale 28 maggio