Sul quotidiano abruzzese il Centro è stata pubblicata oggi in prima pagina una buona notizia. Il nostro compagno Davide Rosci, che sta subendo una durissima quanto ingiusta condanna inflitta sulla base del famigerato reato di “devastazione e saccheggio”, dovrà essere risarcito dallo Stato.
Quello di “devastazione e saccheggio” è un reato ereditato direttamente dal codice penale fascista, ma ancora in vigore nel nostro paese, che consente di infliggere condanne fino ai 15 anni senza dover materialmente provare una condotta criminosa.
E’ sufficiente trovarsi in un luogo dove ci sono dei disordini, venire fotografati o riconosciuti, sorridere o dimostrare “empatia” nei confronti di quello che accade. E’ accaduto nel processo per il G8 di Genova, è accaduto a Davide Rosci per i fatti del 15 ottobre 2011. Certo non saranno i circa 2.700 euro di risarcimento che restituiranno a Davide gli anni trascorsi in carcere e ai domiciliari, l’odissea di trasferimenti in varie carceri, i disagi e le sofferenze subite. Questa condanna ci ricorda l’illegalità e il mancato rispetto dei diritti che caratterizzano le carceri italiane e la necessità di proseguire il nostro impegno su questi temi (Maurizio Acerbo).
La cella è stretta, il detenuto Rosci risarcito
di Diana Pompetti
Ci sono storie che sono solo un pretesto per i nomi che contengono. Questa è una di quelle. Racconta del detenuto teramano Davide Rosci, in carcere per scontare cinque anni e due mesi per gli scontri di Roma, per quei fatti di devastazione e saccheggio della giornata degli indignati del 15 ottobre 2011. Un tribunale ha stabilito che lo Stato dovrà risarcirlo perchè per 340 giorni, prima che la sentenza diventasse definitiva, è stato recluso in celle troppo piccole, spesso senza finestre, peregrinando tra Teramo e Viterbo. Rosci, così come hanno fatto centinaia di detenuti italiani dopo una sentenza della Corte europea di Strasburgo, si è appellato alla Convenzione dei diritti dell’uomo, a quell’articolo 3 che sancisce l’obbligo di assicurare che ogni persona sia reclusa «in condizioni compatibili con il rispetto della dignità umana». E trascorrere la tua giornata in uno spazio di nemmeno sei metri quadrati da condividere con un altro sicuramente non lo è. Ma in quest’Italia continuamente sanzionata dalla Corte europea per il sovraffollamento delle carceri, l’assuefazione è destinata a generare una indifferenza che non è mai salvifica. Perché si continuerà a stare in due, tre o quattro in celle dove anche poter respirare è difficile.
Scrivete a Davide
Davide Rosci
Casa Circondariale
Località Castrogno
64100 Teramo
la registrazione del convegno che si è tenuto a Teramo Chi devasta e saccheggia è Il CAPITALE!