L’anno nuovo parte all’insegna della cronica emergenza carceri. Una notte di Capodanno tragica che ha chiuso un anno già drammatico, segnato da un sovraffollamento insostenibile, con oltre 68 mila detenuti a fronte di una capienza di poco più di 45 mila posti. La cronaca parla di un detenuto suicida alle Vallette di Torino; altri due che hanno tentato di togliersi la vita nei carceri di Vigevano e Vasto un altro ancora morto nel penitenziario di Trani per cause ancora in corso di accertamento, ma che – secondo i suoi familiari – non era in condizioni tali da poter sopportare il regime carcerario.
Si tratta di Gregorio Durante, di 34 anni, detenuto morto nel sovraffollato carcere di Trani (439 reclusi a fronte di 233 posti letto regolamentari). I familiari hanno presentato una denuncia e la procura ha aperto un’inchiesta: l’ipotesi di reato é omicidio colposo a carico di ignoti. Secondo i parenti lo stato di detenzione era incompatibile con il regime carcerario, per i postumi di encefalite virale che aveva colpito l’uomo in passato. Le sue condizioni di salute sarebbero ulteriormente peggiorate per una punizione che gli era stata inflitta: il detenuto era stato costretto a rimanere tre giorni in isolamento diurno – affermano i familiari – perché era stato accusato di aver ‘simulato una malattia’. Questi drammatici eventi hanno fatto chiudere il 2011 con 183 morti in carcere e ben 66 suicidi, secondo le stime diffuse da Ristretti Orizzonti.
Si tratta di Gregorio Durante, di 34 anni, detenuto morto nel sovraffollato carcere di Trani (439 reclusi a fronte di 233 posti letto regolamentari). I familiari hanno presentato una denuncia e la procura ha aperto un’inchiesta: l’ipotesi di reato é omicidio colposo a carico di ignoti. Secondo i parenti lo stato di detenzione era incompatibile con il regime carcerario, per i postumi di encefalite virale che aveva colpito l’uomo in passato. Le sue condizioni di salute sarebbero ulteriormente peggiorate per una punizione che gli era stata inflitta: il detenuto era stato costretto a rimanere tre giorni in isolamento diurno – affermano i familiari – perché era stato accusato di aver ‘simulato una malattia’. Questi drammatici eventi hanno fatto chiudere il 2011 con 183 morti in carcere e ben 66 suicidi, secondo le stime diffuse da Ristretti Orizzonti.
Sul sempre più crescente numero di suicidi nelle patrie galere sentiamo il commento di Italo di Sabato, dell’osservatorio sulla repressione. Ascolta
fonte: Radio Onda Urto
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