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Brescia: un fiume in piena per il diritto alla salute e al futuro.

Per rivendicare il diritto alla salute e per il futuro in piazza questo pomeriggio, 10 aprile, a , migliaia di persone provenienti da tutta la provincia (e anche delegazioni da quelle più o meno vicine) si sono radunate al parco Gallo di Brescia 2 per un corteo che verso le 15.30 è partito in direzione della Prefettura, nel cuore del centro storico, in Piazza Duomo. Gli organizzatori hanno stimato la partecipazione di 15mila persone.

Dietro lo striscione di apertura , per il diritto alla salute e al futuro” la manifestazione promossa dal  tavolo “Basta Veleni”, formato da oltre 60 comitati ambientalisti locali, ha portato per le strade della città le proprie rivendicazioni: una moratoria che blocchi nuove cave e nuove , ottenere una drastica riduzione delle emissioni, ribadire la contrarietà a progetti inutili  come il Tav Brescia-Verona e l’autostrada della Valtrompia e rifiutare le logiche energetiche e neoliberiste contenute nello Sblocca Italia, contro le trivellazioni nella bassa bresciana e l’incenerimento dei rifiuti, denunciando  le responsabilità di chi ha governato fino ad oggi il territorio bresciano e chiedere un cambio radicale nella gestione.

Al corteo presenti anche diversi sindaci  e assessori di amministrazioni della provincia di Brescia (Berlingo, Cologne, Chiari, Soiano, Montichiari , Verolavecchia , Cazzago San Martino, Castenedolo) del Comune mantovano di Medole, oltre che il sindaco del capoluogo Del Bono e l’assessore all’ Fondra. Presenti anche alcuni parlamentari e senatori bresciani del M5S.

Un appuntamento preparato da mesi e con decine di iniziative sui territori martoriati della provincia disseminata di discariche, gassificatori e di  analoghi progetti in futuro, e della città, che continua a vivere il dramma della contaminazione da nella zona ovest e quello della presenza dell’ di A2A.

Proprio per denunciare  questo impianto , la logica dell’incenerimento dei rifiuti e promuovere la valorizzazione delle materie prime di seconda generazione un presidio notturno a ridosso dall’inceneritore cittadino si è tenuto tra lunedì e marteedì notte del 4-5 aprile.

Senza contare le grandi e piccole opere inutili, dalla Brebemi alla Tav, solo per citare i due più conosciuti, che hanno mangiato e mangeranno il territorio bresciano sempre più cementificato.

Territorio dove ci si ammala e si muore a causa di decenni di industrializzazione selvaggia in nome della solita quanto perversa logica del profitto.

da Radio Onda d’Urto