Dopo Terence Crutcher in Oklahoma lunedì scorso, l’assassinio di Keith Lamont Scott ieri è l’ennesimo di un afroamericano da parte della polizia. Freddato per l’intolleranza e il delirio razzista che è tratto unificante della sequela di uccisioni dei copsai danni di persone di colore negli stati federali dell’ America, questa volta l’omicidio è avvenuto a Charlotte, nella Carolina del Nord.
Nonostante i goffi tentativi di camuflage da parte della narrazione mainstream statunitense ed europea sin dalla prima mattinata,che ha posto l’accento sui disordini delle ore successive, l’uomo ucciso era disabile, disarmato (secondo le testimonianze di coloro che stavano assistendo alla scena nei paraggi, solo per il poliziotto sarebbe stato armato,e stava leggendo alla fermata del bus mentre attendeva il figlio di ritorno da scuola). I principali media locali e internazionali filo-statunitensi hanno sentenziato che fosse armato, il che ha scatenato l’amaro sarcasmo di molte persone nei social che hanno detournato la fuorviante distorsione in “era armato.. di libro”.
La notte è diventata subito caldissima a Charlotte, con centinaia di afroamericani in rivolta che hanno bloccato le strade e sanzionato diverse pattuglie della polizia, la cui risposta ha portato a scontri, con lanci di lacrimogeni da parte delle guardie. Epicentro della rivolta le strade del quartiere della vittima. Le forze dell’ ordine ferite sarebbero una dozzina, mentre la principale autostrada della città è stata bloccata.
La mente corre indietro alle scene di poco più di due anni fa, dopo l’uccisione di Michael Brown che causò lo scoppio dei riots a Ferguson, mostrando al mondo le ingiustizie e gli episodi sistematici di razzismo e classismo perpetrati dalle forze dell’ ordine statunitensi a danno degli afroamericani, in esponenziale aumento negli ultimi anni. Un eccidio che per contro non ha visto ripercussioni legali ai danni degli esecutori divisa, anzi alcuni di essi ( è il caso di agenti in servizio nel NYPD) han visto aumentare stipendi e grado..
Per aggiornamenti: #KeithLamontScott su Twitter
da InfoAut