Scoppia una rivolta all’interno del carcere di massima sicurezza dell’Asinara.
L’obiettivo è la distruzione del carcere, “chiudere con ogni mezzo l’Asinara e i punti di massima deterrenza del circuito delle carceri speciali”.
La rivolta dura diverse ore, e diverse sezioni del carcere vengono in parte distrutte. La polizia interviene con un fitto lancio di lacrimogeni all’interno del carcere e riesce alla fine a riprendere il controllo dell’edificio.
Dopo la rivolta tutti i detenuti vengono trasferiti in altre carceri speciali.
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