Continua l’agitazione dei migranti rinchiusi nelle carceri del nostro paese, a poche ore dagli eventi del Cie romano di Ponte Galeria. A Bari centinaia di migranti hanno occupato la statale 16bis e i binari ferroviari nelle vicinanze del Cara dove erano reclusi . Ci sono stati scontri con le forze dell’ordine, che avrebbero portato ad una trentina di feriti. La protesta è iniziata verso le 6.30, e da circa due ore dopo, con l’intensificarsi del traffico, ha paralizzato la città.
Massi sono stati utilizzati per bloccare la circolazione dei treni mentre venivano bruciati copertoni,bidoni e sterpaglie dentro e fuori dal Cara (dove son dovuti intervenire i vigili del fuoco), prima che le forze dell’ordine rimuovessero a suon di cariche e degli ormai immancabili lacrimogeni i blocchi e facessero retrocedere i migranti (che però non hanno avuto alcun atteggiamento passivo, continuando a lanciare pietre contro la polizia) nuovamente verso l’area del Cara. YouReporter racconta di testimoni che affermano che sarebbero stati sparati in aria alcuni colpi d’arma da fuoco.
La situazione è tuttora in evoluzione, si parla di alcuni fermati da parte delle forze dell’ordine, che stanno procedendo nelle identificazioni mentre la circolazione ferroviaria è ancora bloccata e molti treni sono stati cancellati. Sembra che in questi momenti il viceprefetto e l’assessore all’accoglienza di Bari stiano proponendo una mediazione ai migranti, che non hanno intenzione di sciogliere la protesta, quantomeno fino a quando le persone fermate non verranno rilasciate invece che portate in Questura.
Tra i migranti la rabbia è dettata soprattutto dalla paura che passi la decisione sull’aumento fino a 18 mesi del periodo possibile di permanenza nei centri di identificazione ed espulsione, oltre che dall’esasperazione per l’attesa infinita nei Cara (centri di “accoglienza” per richiedenti asilo) . I migranti chiedono la regolarizzazione e lo status di rifugiato politico, data la loro massiccia provenienza da paesi stremati e messi alle corde dalle guerre quasi sempre spinte dalle potenze dell’Occidente. “Vogliamo i documenti” ha detto uno di loro, Mohammed, ad una emittente locale venuta a riprendere l’accaduto. Mohammed è da 7 mesi nel Cara di Bari..
fonte: InfoAut
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