Ho avuto la fortuna di parlare con Xerip, fixer* e giornalista, che ha anche girato recentemente un documentario, “Ne kuje” (Non uccidere), nella città di Silvan.
Xerip è di Silvan (nella provincia di Diyarbakir), una delle città nel mirino dell’esercito turco, una delle città sotto assedio, in questi mesi, come Cizre (vedi qui e qui, per esempio), e non solo, purtroppo.
Si tratta di città che hanno dichiarato l’autogestione dopo le elezioni del 7 giugno 2015 (vedi qui).
Dall’agosto del 2015 all’aprile del 2016 ci sono stati continui scontri, senza testimonianze di giornalisti stranieri, con numerosi morti e feriti, e anche qualche uccisione di massa. Anche sulla stampa turca se n’è parlato poco, pochi giornalisti erano lì, giornalisti curdi, soprattutto.
Fare il giornalista in Turchia è pericoloso, dice Xerip, sai che se non sei di quelli allineati rischi la galera, come è successo, recentemente, anche a Zehra Dogan.
Xerip ha conosciuto Zehra Dogan, sono stati compagni all’università, ricorda bene di aver ricevuto spesso suoi disegni, che a volte erano come articoli, senza parole raccontava quello che vedeva e sentiva.
In Turchia attualmente sono imprigionati più di cento giornalisti (come Narin Capan, sempre di Silvan). almeno 50 mezzi d’informazione sono stati chiusi dopo il fallito colpo di stato, e anche questo è parte della strategia della paura di Erdogan, spaventare e punire, poi la paura spingerà sempre più all’obbedienza.
Erdogan ormai è l’uomo solo al comando, gli manca solo scettro perché la Turchia diventi anche formalmente una monarchia.
Infine Xerip racconta cosa succede ai puffi in Turchia, semplicemente sono stati eliminati dalla televisione che trasmette i cartoni animati in curdo per i bambini curdi (leggi qui); forse, dice Xerip, quei personaggi di montagna, dal colore strano, che si riuniscono interno a un fuoco, discutono e decidono qualcosa nascondono un messaggio subliminale, quei puffi sono curdi e quelle riunioni intorno al fuoco invitano al comunitarismo democratico.
Francesco Masala da La Bottega del Barbieri
*fixer = guida e/o giornalista del luogo che accompagna i giornalisti stranieri