Un altro duro colpo alla Curva Nord. Un altro ultras storico dell’Ancona che finisce in carcere per reati da stadio. Dovrà scontare quasi dieci anni di reclusione un 49enne, padre di due figli, un lavoro come educatore per disabili. Mercoledì è stato tratto in arresto dalla Polizia e portato a Montacuto. “Non si può andare in galera per una firma”, protestano da tempo gli ultras dorici con una serie di striscioni esposti in curva e in città, in segno di solidarietà a un altro ex capo della Nord, Alessio Abram, finito in carcere un anno fa per gli stessi motivi.
Nove anni e 8 mesi (più 93 mila euro di multa): si tratta di un cumulo materiale di pene, una somma matematica che abbraccia una serie di sentenze passate in giudicato, prevalentemente per violazione di Daspo, i divieti di accedere alle manifestazioni sportive, misura introdotta dal legislatore negli anni ’90 per contrastare il fenomeno della violenza negli stadi.
In più occasioni il 49enne sarebbe stato avvistato sulle collinette attorno al Del Conero, durante le partite della sua Ancona, invece di presentarsi in Questura per la firma. Gli episodi si sarebbero verificati fra il 2007 e il 2011. Il cumulo di sentenze, passate in giudicato, ha portato il tribunale ad emettere un ordine di carcerazione.