Poco dopo la mezzanotte di ieri, nel pieno della frequentazione serale del centro universitario cittadino, circa dodici volanti di carabinieri si sono presentate al civico 12 di Mezzocannone, presso l’occupazione universitaria, con il pretesto dei volumi troppo alti della musica diffusa all’interno dello spazio sociale. Militanti e frequentatori dello spazio hanno impedito ai carabinieri di fare irruzione nello spazio.
Questi, come rappresaglia, se la sono presa con la porta di ingresso e i vetri all’esterno, mandandoli in frantumi. Un compagno che difendeva l’ingresso e filmava la scena è stato prelevato da una volante, trattenuto, minacciato e poi rilasciato.
Pare che una parte dell’incasso delle sottoscrizioni volontarie sia sparito.
Come denunciato dai primi comunicati un impiego di forze dell’ordine così sporpositato risultava ingiustificabile e l’intervento dei carabinieri, con la pretesa di entrare in forze in uno spazio universitario, ha assunto tutti i caratteri di un’inaccettabile provocazione confermando “l’andazzo con cui, da qualche tempo, le forze dell’ordine di Napoli si propongono come forza di governo della città, bypassando ogni mediazione e procedendo su una strada a dir poco inquietante.”
Dopo i gravissimi episodi di sabato notte davanti alla sede di Mezzocannone Occupato a Napoli, viene lanciata una mobilitazione contro gli abusi ed i dispositivi securitari che regolano sempre di più la vita all’interno dello spazio urbano.
Mezzocannone occupato non si tocca!
Mobilitiamoci contro la città del decoro, degli abusi impuniti e della guerra ai poveri!
Sabato notte al centro storico è successo un episodio particolarmente grave. Undici volanti dei carabinieri e quasi cinquanta uomini hanno messo in scena un’ora di assoluto delirio in una delle (pochissime) zone animate e vive della nostra città. I “colpevoli” eravamo noi, le attiviste e gli attivisti del centro sociale Mezzocannone Occupato impegnati come ogni week-end a tenere aperto lo spazio per finanziare l’attività politica. Era la sera del compleanno di una studentessa del coordinamento degli studenti medi KAOS e quindi, perlopiù, nello spazio c’erano ragazzini minorenni. Ilvolume della musica è stato il pretesto per una sorta di caccia all’uomo: la porta dello spazio è stata sfondata insieme con i vetri nel tentativo, agito dagli uomini in divisa, di forzarla con un grimaldello. Uno dei ragazzi dello spazio è stato incastrato in un angolo da cinque agenti e malmenato. Per finire è stato fermato, portato in caserma e denunciato e minacciato chi stava semplicemente provando a fare un video per raccontare l’accaduto.
L’episodio è grave, ha coinvolto non solo gli attivisti del centro sociale ma le centinaia di ragazzi che attraversavano Mezzocannone a quell’ora.
Per questo non abbiamo intenzione di archiviare l’accaduto come l’ennesimo abuso di una banda in divisa fuori controllo.
Rispondiamo come sappiamo fare meglio.
Scendendo in strada e chiedendo a gran voce: di chi pensate sia la città?
Degli abusi in divisa, degli uomini che aggrediscono gli studenti, dei corpi delle forze dell’ordine che si accaniscono sui venditori ambulanti, entusiasti di poter finalmente applicare la legge Minniti sulla sicurezza urbana?
Noi pensiamo di no.
Pensiamo che Napoli sia di chi la vive tutti i giorni, di chi ne conosce le strade, i vicoli, di chi ne ama il casino, ma non ne nega le contraddizioni. Di chi tutti i giorni ci mette la faccia per sottrarre pezzetti di territorio dall’incuria, dal degrado, dalla marginalità.
Napoli è dei musicisti di strada, dei migranti, degli ambulanti, degli studenti napoletani e degli studenti fuori sede, degli attivisti, dei comitati, degli artisti che ne raccontano le sofferenze e anche il mondo migliore.
Oggi c’è qualcuno che vorrebbe che Napoli fosse di qualcun altro. Vogliono la Napoli feudo del Ministero degli Interni e del Partito Democratico. Voglio la Napoli blindata per le passerelle della lega. Vogliono una Napoli ubbidiente e commissariata. Vogliono una Napoli spenta, senza realtà autonome, senza laboratori politici dal basso, senza esperienze ribelli. Vogliono una Napoli che sia buona per le cartoline e che riconosca in silenzio la mano del padrone.
L’episodio di Mezzocannone Occupato non è un fatto isolato: oggi le forze dell’ordine interpretano un’opzione di governo del territorio sottratto ai cittadini e portato con la violenza all’interno dei dettami del governo centrale.
Un’opzione che va contrastata e respinta.
Per questo però dobbiamo mobilitarci: perché, quando minacciano i quartieri popolari, quando minacciano gli spazi occupati, quando minacciano gli studenti, quando minacciano la cultura libera, minacciano tutta la città.
Mobilitiamoci!
Appuntamento per tutte e tutti
martedì h 18.00 – Mezzocannone 12 occupato
Napoli Libera! Jatevenne!