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2 Giugno 2005 – Roma

A Roma nel giorno della Festa della Repubblica si è tenuta la cosueta e contestata parata militare.

A pochi passi il pacifico corteo di manifestanti dell’arcipelago Nowar ha subito una dura repressione. La manifestazione era regolarmente autorizzata con un percorso partito da Porta S. in direzione Campo de’ Fiori dove sarebbe intervenuto anche un medico iracheno di Falluja per testimoniare gli orrori di una guerra ingiusta ed illegale.

Il corteo è stato invece arbitrariamente bloccato alla fine di via Marmorata (dopo appena 500 metri) con il pretesto della polizia di togliere lo striscione ritenuto “offensivo” verso il Ministro dell’interno con la scritta “Pisanu: la vergogna della Repubblica” in merito ai Centri di Permanenza Temporanea. Dopo un ora di trattativa e qualche protesta da parte dei manifestanti, il corteo decide di tornare sui suoi passi e di concludersi nella vicina piazza di Testaccio (a circa 200 metri da dove era stato bloccato).

Le forze dell’ordine a quel punto hanno bloccato tutte le strade chiudendo ogni via d’uscita alla manifestazione, dando vita sul lato di Testaccio ad una vera e propria “tonnara” (manganellate violente, gratuite, inaspettate), una scelta questa che ha colto di sorpresa non solo i manifestanti ma anche numerosi funzionari di polizia. Due manifestanti colpiti con violenza alla testa sono stati ricoverati all’ospedale S. Camillo, tra cui l’assessore dell’VIII Municipio di Roma Gualtiero Alunni. Altri sono stati feriti in modo meno grave. Un giovane manifestante è stato fermato e poi rilasciato in seguito alle pressioni dei parlamentari presenti. “Una manifestazione pacifica, autorizzata e partita con grande tranquillità è stata così trasformata in uno scenario da Genova di quattro anni fa” precisano gli organizzatori della manifestazione che denunciano con forza il sospetto che la cabina di regia di questa violenta, inaspettata e gratuita repressione, sia la stessa che quattro anni fa a Genova decise di stroncare i movimenti sociali.