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Lettera aperta di Lucia Uva, sorella di Giuseppe Uva

Sono Lucia Uva ed ho partecipato all’udienza di ieri riportata sui quotidiani della città.

La procura ha sempre detto che i responsabili della morte di Giuseppe fossero i due medici indagati e soltanto loro, mentre erano da escludere altre responsabilità, dichiarando ai giornalisti di aver chiuso le indagini riguardo ciò che è avvenuto in caserma quella maledetta notte.
Il procuratore Grigo aveva infatti dichiarato a suo tempo alla stampa che era stato apposta aperto un procedimento per quello scopo.
In udienza il dott Abate ha dichiarato che su quel fascicolo era stata fatta richiesta di avocazione alla procura generale, però sbagliata perché quel procedimento non era più contro ignoti.
I miei avvocati in udienza hanno chiesto una perizia perché ritenevano quella di Motta insufficiente per il processo.
Il dott Abate si è opposto chiedendo il rinvio a giudizio dei due indagati sostenendo a spada tratta la bontà della consulenza Motta.
Il Giudice ha assolto addirittura uno dei due medici che il dott Abate ha sempre sostenuto di essere responsabili della morte di mio fratello.
Qualcuno mi può spiegare per favore perché la procura di Varese è così soddisfatta della assoluzione di uno dei due indagati che riteneva colpevoli della morte di Pino?
I miei avvocati mi hanno spiegato che il gup, quando assolve l’imputato nella udienza preliminare lo fa o perché ritiene le indagini assolutamente insufficienti per il processo, o perché addirittura pensa che ci sia la prova della sua innocenza.
La procura aveva richiesto il processo.
Che c’è da gioire?
Di quale processo parliamo?
Francamente mi sento presa in giro, non si tratta così una cittadina.
Lucia Uva