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Sgomberi: Nuova direttiva ai prefetti dal ministro Minniti

Il Viminale ha diffuso questo lunedì 4 settembre 2017 l’annunciata direttiva sgomberi a tutti i prefetti d’Italia. Nel testo, dedicato in particolare alle occupazioni abitativi, si richiede alle prefetture d’Italia la “mappatura degli immobili pubblici e privati inutilizzati in tutta Italia”, per costituire un non meglio precisato “piano nazionale per il riuso a fini abitativi”. E poi: una maggiore “vigilanza per evitare nuove occupazioni, con intervento immediato” – vale a dire, lo sgombero – se queste si verificano, oltre a una generica e non specificata “tutela dei soggetti che hanno diritto ad un alloggio e delle famiglie in condizioni di disagio” in caso di sgombero.

La circolare, siglata dal capo di Gabinetto del ministero, prefetto Mario Morcone, istituisce poi a Roma una Cabina di regia con Anci, Conferenza delle Regioni ed Agenzia dei beni confiscati alle mafie che farà una ricognizione dei beni inutilizzati e proporrà un piano per il riuso a fini alloggiativi, che dovrà tener conto, però, delle necessarie risorse finanziarie. Altro organismo sarà il Comitato metropolitano, copresieduto da sindaco e prefetto, che valuterà le singole situazioni e le criticità relativamente agli immobili occupati ed ai soggetti presenti. Saranno poi i prefetti a
pianificare le attività necessarie per eseguire gli sgomberi.

La mossa di Minniti segue di poche ore l’ennesimo sgombero per centinaia di rifugiati già cacciati il mese scorso dallo stabile occupato in via Curtatone a Roma. All’alba, infatti, Carabinieri, Polizia e Municipale hanno proceduto all’ennesima rimozione del presidio di rifugiati, perlopiù eritrei, in piazza Madonna di Loreto, nella zona dei Fori Imperiali, che andava avanti dal 26 agosto, quando al termine del corteo contro gli sgomberi al fianco dei movimenti per il diritto all’abitare della Capitale, erano state montate tende e gazebo nella piazza e sotto i portici.

Strutture ed effetti personali sono stati rimossi dall’Ama e dalla Polizia Locale, mentre i rifugiati sono stati portati in due strutture, in zona Casalotti e sulla Casilina. In 29 hanno accettato la sistemazione temporanea, su una sessantina di persone identificate dalla polizia. Le altre centinaia, invece, hanno preferito allontanarsi, non fidandosi di divise e istituzioni. Al loro fianco i movimenti per il diritto all’abitare, che parlano di “proposta inadeguata: si tratta della stessa soluzione bocciata il 20 agosto. A famiglie e persone risposte vere e a lungo termine e non, come accade oggi, la divisione della famiglie e un tetto solo per i prossimi sei mesi”.

Sulla direttiva del Viminale Paolo Divetta, Movimenti per il diritto all’abitare di Roma. Ascolta o Scarica.

da Radio Onda d’Urto