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Tessera del tifoso: intervista all’avvocato penalista Lorenzo Contucci

Non è una legge e nemmeno un decreto.
E’ una circolare ministeriale adottata dal ministro degli interni Maroni ed è rivolta a prefetti e questori e gli si dice praticamente: io ministro voglio che la tessera del tifoso sia abbinata all’abbonamento, che si possa andare nel settore ospiti solo con la tessera, voi vigilate che le società facciano quello che dico io, altrimenti se non lo fanno rischiano di vedersi lo stadio non a norma e limitazioni di partite.

Si parte dal presupposto che chiunque frequenta uno stadio è un potenziale delinquente.
Essendoci già biglietti nominativi e abbonamenti, la tessera è inutile.
Va innanzitutto a colpire coloro che sono abbonati da anni, o perlomeno per 19 gare sono presenti. Quindi tifosi che dovrebbero essere più tranquilli rispetto a chi magari compra un biglietto occasionale.
Oltre a un enorme problema di privacy, rischio il prossimo anno di avere accanto allo stadio un assassino che ha scontato la sua condanna e si fa il suo abbonamento e non uno che l’abbonamento non lo può avere perché ha sbagliato allo stadio e sappiamo che la legge del Daspo è talmente ampia che permette addirittura di scegliere chi diffidare.
Sembra che la tessera non sarà fatta a chi ha un Daspo in corso, poi ogni singola società adotta un proprio criterio ma la norma non specifica nulla perché non esiste una norma, quindi siamo in balia delle questure ed è possibile che una questura scelga diversamente da altre ad appaiate situazioni.
Non è possibile ricorrere perché appunto la norma non esiste ed è per questo che un uomo libero non può che dire “No alla tessera” perché concettualmente è sbagliato sia tu ultras, tifoso, semplice cittadino.
Per Gennaio 2011 la situazione è in divenire. La linea che stanno adottando molte tifoserie è una sorta di boicottaggio economico. Se saranno fatte poche tessere a quel punto sarà il potere economico, ovvero le pay tv, che davanti a stadi quasi vuoti, inizieranno a pretendere che si torni alla normalità.
Le curve ancora come laboratorio ed esperimenti. Sono state indotrotte leggi di repressione sociale senza aver alcun tipo di contrasto e poi esportate nella vita civile.
Stavolta c’è stata una presa di coscienza e le tifoserie sono riuscite a spiegare all’opinione pubblica l’anomalia della tessera.

La tessera sarà un grosso spartiacque per capire chi alle parole farà seguire i fatti e chi no. Il colpo è durissimo, è difficile capire cosa accadrà. Se la tessera fallirà allora ci sono prospettive positive per il tifo organizzato, magari rinascendo sotto altre forme, altrimenti andiamo verso un modello americano con tanto di pubblico che applaude a comando.
Non mi risulta che siano stati rilasciati abbonamenti senza la tessera. A Roma per esempio, si è detto successivamente e l’abbonamento potrebbe essere invalidato. Perchè si verifica quello che avevamo detto, essendo i tempi stretti, non fanno in tempo a mandare la tessera anche a chi l’ha richiesta. La Roma richiede un’autocertificazioni dove si dichiara di aver richiesto la tessera, i controlli saranno postumi. E quindi nel frattempo ci sarà un permesso provvisorio, il che è un clamoroso controsenso perchè io posso essere la persona più diffidata, condannata ed andare allo stadio, salvo poi in un secondo tempo, mi ritirano la tessera. Ma se la sicurezza è l’obiettivo, questo è davvero un controsenso.
I Laziali hanno adottato una scelta radicale che condivido ma essendosi formati quattro mesi fa, sapendo già della tessera, potevano evitare di formarsi. In curva sud non faranno abbonamenti a livelli di gruppi ed acquisteranno i biglietti partita per partita.

tratto da www.infoaut.org