Una circolare del Dap esclude Avvenire, Il Manifesto, Il Foglio, Il Dubbio e Il Mattino tra i quotidiani a tiratura nazionale che posso essere letti dai detenuti in regime di 41 bis
Al 41 bis, a differenza della detenzione normale, è consentita la lettura solo di alcuni quotidiani a tiratura nazionale. Le linee guida che uniformano il regime duro per tutti gli istituti che lo ospitano, riaffermano la censura dei giornali e riviste che trattano particolarmente i temi del sistema penale dal punto di vista garantista. A pagina 51 della circolare emanata dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria c’è la tabella dove vengono riportati nero su bianco tutti i quotidiani nazionali e le riviste consentite. Si viene così a sapere che al 41 bis, i detenuti possono acquistare La Repubblica, Il Corriere della sera, Il Giornale, Il Giorno, Il Messaggero, Il Sole 24 ore, il Fatto Quotidiano e Italia Oggi. Però vengono esclusi Avvenire, Il Manifesto, Il Foglio, Il Dubbio e Il Mattino, quotidiani a tiratura nazionale che, seppur diversi tra loro, portano avanti delle critiche riguardante il nostro sistema penale. Per quanto riguarda le riviste, i detenuti al 41 bis hanno varie scelte: da Chi, Di Più, passando per Diva, la Settimana Enigmistica, Panorama e l’Espresso.
Mentre però non compareRistretti Orizzonti, una rivista – conosciuta soprattutto tra gli addetti ai lavori e giornalisti che si occupano di questi temi – fatta in carcere a Padova e che informa sulla giustizia e sull’esecuzione della pena. Il direttore dell’Ufficio detenuti e trattamenti del dap Roberto Piscitello, che ha redatto la circolare sottoscritta anche dal capo del Dipartimento Santi Consolo, spiega a Il Dubbio che non è stata una loro scelta, ma che si sono basati su una norma già preesistente e redatta dalle varie direzioni delle carceri che, a loro volta, le hanno tratte da una vecchia tabella ministeriale. «La tabella si basa sui giornali a tiratura nazionale che hanno un minimo di copie vendute», spiega Piscitello. Rimane però poco chiaro quale sia il criterio utilizzato e perché un giornale può essere acquistato dai detenuti in regime del 41 bis in base al numero di copie vendute, anche in considerazione del fatto che Avvenire è tra i quotidiani più diffusi.
Molto critica Rita Bernardini, l’esponente del Partito Radicale: «Il divieto in 41 bis di acquistare alcuni giornali o riviste come Ristretti Orizzonti si basa sul principio della sospensione della Costituzione. Non credo che sia una casualità che venga limitata la possibilità di acquistare giornali che portano avanti denunce del sistema penitenziario. Anche noi abbiamo avuto problemi a causa delle censure. Tutto quello che può interessargli direttamente, tipo la lotta del Partito Radicale anche per il superamento del 41 bis e la loro riabilitazione come prevede l’articolo 27 della Costituzione, difficilmente lo possono venire a sapere. D’altronde la posta viene sottoposta a censura».
Damiano Aliprandi da il dubbio
Non mi stupisce l’affermazione della radicale visto che , ai tempi, hanno tesserato noti mafiosi. Oggi la Bonino è calo e camicia con quel bravo ex ragazzo di giusva Fioravanti. Sei ergastoli mai fatti. Idem la sua mogliettina. Mettereste al 4G bis quelli della pula solamente? Non faccio differenza tra questa gente: pena senza cavilli x mafiosi , agenti violenti e fasci. Spesso sono le tre cose assieme