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Guai a chi mette in dubbio quel che avviene dentro un carcere

Il vicesegretario generale del sindacato degli agenti di polizia penitenziaria Osapp, Giuseppe Proietti Consalvi, in relazione a una mia nota sul suicidio di un detenuto nordafricano avvenuta qualche giorno fa  nel carcere di Terni ha dichiarato che si stanno riservando di adire per vie legali nei mie confronti per diffamazione a mezzo stampa.

Sarei reo di avere avuto dei dubbi sul suicidio del detenuto nordafricano del quale ancora non sono state fornite le generalità!

Nella nota tra l’altro dice che io  mento sapendo di mentire sulla mia vicenda del pestaggio subito nel carcere di Bellizzi Irpino in quanto avrei scritto di aver fatto la denuncia al  magistrato di sorveglianza e non alla Procura della Repubblica.

Per un detenuto e’ possibile interloquire con il magistrato di sorveglianza per evidenziare dei problemi.

Io ho reso testimonianza dell’accaduto al magistrato di sorveglianza di  Milano dove venni trasferito per processo e chiesi di trasmettere la mia denuncia alla procura di Avellino, cosa che il magistrato fece.

Questo nell’agosto settembre del 1984 e il tutto e’ possibile riscontrarlo negli archivi del tribunale di Avellino!

Detto questo, il pestaggio  da me subito mi costo’ una lesione permanente all’occhio sinistro e la frattura di alcune  costole!

Vista la mia esperienza ho chiesto di fare piena luce sul suicidio avvenuto qualche giorno fa nel carcere di Terni in quanto susseguente a un’aggressione del detenuto ad un agente e che venga richiesto e analizzato il referto ospedaliero da parte della procura di Terni e nello stesso tempo la stessa faccia predisporre un’autopsia per riscontrare eventuali traumi interni del detenuto.

Questo per dissipare qualsiasi dubbio sul suicidio.

Se vale una denuncia aver richiesto questo, sopratutto da parte di chi non aveva famigliari qui,
ben venga la denuncia contro di me!

Giulio Petrilli comitato per il diritto al risarcimento per ingiusta detenzione a tutti gli assolti