“Fuoco al Cpr”. Tre denunce per uno striscione antirazzista a Potenza
“Fuoco ai Cpr”: era la scritta, con riferimento ai Centri di permanenza per il rimpatrio, su uno striscione che, a Potenza, cinque persone stavano affiggendo su un attraversamento pedonale, prima di essere fermati dall’arrivo dai Carabinieri. Due delle cinque persone sono riuscite a scappare mentre i militari della Compagnia di Potenza, guidati dal capitano Gennaro Cascone, hanno identificato tre donne, di 32, 27 e 22 anni, e hanno anche sequestrato 22 adesivi, con la scritta “Potenza antifascista”, trovati in possesso di una delle tre. L’episodio è avvenuto nei pressi della sede del capoluogo lucano di Confindustria. Le denunce sono state decise nei confronti delle tre donne per il reato, in concorso, di istigazione a delinquere.
Tensione anche a Palazzo San Gervaso, che ospita il Cpr della provincia di Potenza. Qui il, 25 aprile, era in programma una manifestazione del collettivo Csoa ex Coni “Anzacresa” di Potenza in marcia verso il Cpr (Centro di permanenza per il rimpatrio); una volta arrivati sul posto è stato impedito ai giornalisti del Tgr Basilicata e della Testata online www.lasiritide.it di scattare fotografie, registrare immagini video e di avvicinarsi agli stessi manifestanti per raccogliere dichiarazioni. Perciò l’Associazione della Stampa della Basilicata in una nota, ha espresso “la piena solidarietà alla collega della e al collega della TgR Basilicata perché a loro è stato letteralmente impedito il normale svolgimento del mestiere di cronisti”.
Nel comunicato è specificato che “i colleghi si trovavano a Palazzo San Gervasio (Potenza) dove I colleghi sono inoltre stati aggrediti verbalmente, insultati e tacciati di essere ‘complici’ di uno Stato e di un sistema razzista. Una vicenda intollerabile e a tratti paradossale per almeno due motivi: la manifestazione è stata pubblicamente annunciata; è assurdo, inoltre, che in una iniziativa promossa nel nome della lotta all’oppressione e a favore dei diritti umani (tanto più nella giornata del 25 aprile) si finisca per allontanare letteralmente i giornalisti che hanno il diritto e il dovere di raccontare”.
Il CPR di Palazzo S. G. è balzato agli onori della cronaca quando 24 migranti detenuti sono scappati dalla struttura dopo una rivolta per le disumane condizioni di vita: 12 sono stati ben presto catturati.