Lacrimogeni come arma chimica di repressione di massa
- luglio 09, 2013
- in emergenza, recensioni, riflessioni
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I governi del pianeta, a prescindere dalla loro connotazione politica, religiosa, culturale, sembrano aver trovato un punto comune sicuro: distruggere l’opposiozne di massa interna ricorrendo ad armi chimiche contro la propria popolazione civile.
Ricordo un recente reportage televisivo dell’11 giugno 2013 da Istanbul: circa diecimila manifestanti erano tornati a piazza Taksim, dopo il lavoro, per riprendere la piazza sgomberata dalla polizia che aveva caricato violentemente. La polizia era tornata a usare gas lacrimogeni e getti d’acqua con disciolte sostanze urticanti (estratti naturali di peperoncino Oleoresin Capsicum OC) per disperdere la folla che si era raccolta di nuovo nella piazza. I manifestanti venivano costretti a scappare lungo le strade limitrofe. Anche a Gezi Park, il centrale parco pubblico che la gente di Istanbul vuole salvare da una sconsiderata progettazione urbanistica, veniva fatto uso massiccio di gas lacrimogeni.
L’operatore televisivo e alcuni dimostranti avevano raccolto da terra alcuni bossoli dopo il lancio dei gas, sui quali era stampigliata in evidenza la sigla CS.
Con questa sigla viene indicata la presenza del “2-clorobenzidilene-malonitrile”
Il CS è stato sintetizzato per la prima volta nel 1928 da Carson e Stoughton. Dalle iniziali dei nomi dei due ricercatori deriva il nome comune CS.
Il CS si presenta come un solido bianco cristallino con una bassa tensione di vapore (passa facilmente allo stato di vapore direttamente dallo stato solido, come lo iodio, la canfora, la naftalina). Il composto è insolubile in acqua e parzialmente solubile in alcool etilico.
A causa delle sue caratteristiche fisiche, la decontaminazione delle costruzioni, delle strade, ed altri materiali (vestiti) è molto difficile.
La disseminazione del prodotto su civili può avvenire tramite l’esplosione da polveri e soluzioni, spruzzando la soluzione o mediante dispersione dei fumi da polvere pirotecnica mediante candelotti lacrimogeni.
Sugli occhi produce bruciore e infiammazione dolorosa, accompagnata da lacrimazione e congiuntiviti. Spasmi involontari degli occhi causano la chiusura degli stessi. Fotofobia è spesso presente e può durare più di un’ora dal contatto.
Comporta intenso bruciore con eccessiva lacrimazione e irritazione delle mucose della bocca, incluse lingua e palato, bruciore accompagnato da dolore interno e intorno alle narici. Quando inalato, questo composto causa una sensazione di bruciore e compressione della gabbia toracica con tosse, starnuti e aumento della secrezione.
Sulla pelle non protetta, specialmente se l’aria è calda ed umida, questo agente causa pizzicore e bruciore entro pochi minuti. Possono svilupparsi eritemi nei siti più esposti.
Gli effetti compaiono già dopo pochi secondi dall’esposizione e peggiorano fino a quando si rimane a contatto del lacrimogeno. Molti effetti posso manifestarsi anche dopo molti minuti dall’esposizione all’agente in zone decontaminate. L’eritema può persistere per molto tempo (ore – giorni).
Se il soggetto staziona per più tempo nel teatro della repressione poliziesca possono sopraggiungere gravi irritazioni, quali tosse, soffocamento, nausea e vomito.
Molti individui hanno registrato una marcata intolleranza per concentrazioni da 3 a 5 mg/m3 ed altri hanno dimostrato una allergia specifica.
Il CS, essendo uno dei principali irritanti della pelle, causa su alcuni individui dermatiti allergiche da contatto. L’irritazione della pelle è accentuata se questa è umida o depilata (tipicamente le guance). Se la quantità di CS, la temperatura e l’umidità hanno valori elevati, l’eritema diventa sempre più grave portando alla formazione di vesciche ed edemi.
Fra le tante, ecco sul suo sito Mondocane una testimonianza molto incisiva del giornalista Fulvio Grimaldi, che aveva subito sul campo e provato gli effetti del CS sulla sua pelle:
“…Ma dopo essere stati fumigati a Genova (19 – 22 luglio 2001) e poi ripetutamente in Palestina, dopo aver lacrimato, tossito, scatarrato, abbiamo anche vomitato e ci siamo contorti dai crampi allo stomaco. Poi ci è venuta una bronchite asmatica, tipo mortaretti nelle vie respiratorie. Che tornava dopo ogni gasata, e ora compare al minimo colpo d’aria. E’ diventata cronica e non c’è terapia, mi conferma lo pneumologo.
Il Journal of the American Medical Association ti spiega che il CS, da qualche anno in dotazione a tutta la ‘comunità internazionale’, oltre a sconquassi gastrointestinali e dermatologici, ti innesta anche bronchite asmatiche croniche e, addirittura, ti sfascia i cromosomi. Indagini epidemiologiche lo confermano, …quasi fosse un farmaco della Bayer.
Arma chimica, proibita dalla convenzione di Ginevra e dai trattati, sparata addosso a civili inermi!”
Il gas CS è stato dichiarato nel 1993 non utilizzabile in “Teatro di Guerra” dalla Convenzione di Parigi sulle armi chimiche. A maggior ragione dovrebbe esserne proibito l’uso durante manifestazioni in un… “Teatro di Pace”; invece, tanti governi consentono che il CS venga usato, in modo criminale, dalla polizia contro popolazioni civili.
Dunque, il CS deve essere considerato un’arma di repressione di massa!
E, visto che anche l’Italia fa parte della cosiddetta “comunità internazionale” è bene ricordare che anche la nostra polizia è autorizzata ad utilizzare questo gas per aggredire i manifestanti, e le forze cosiddette “dell’ordine” non si sono certo risparmiate nel farne un uso spropositato per il mantenimento dell’“ordine pubblico” in tante (troppe) occasioni.
Dobbiamo rammentare l’uso indiscriminato ed irresponsabile di lacrimogeni a gas CS durante gli scontri di Napoli del marzo 2001.
Era il 17 marzo 2001. Per protestare contro il Global Forum scesero in piazza migliaia di no global. Le forze dell’ordine organizzarono un cordone per impedire l’accesso alla zona di Palazzo Reale, dove era in corso il convegno internazionale. Si verificarono violenti scontri di piazza tra i manifestanti (molti dei quali avevano tentato di sfondare il cordone) e le forze di polizia.
Il lancio di lacrimogeni fu nutrito ed usato come arma chimica di repressione di massa.
In base a quanto accertato e ricostruito dai pubblici ministeri, molti giovani furono bloccati in strada o prelevati dagli ospedali dove si erano recati per farsi medicare (molti gli intossicati dal gas, con mucose aggredite fortemente irritate e infiammazioni dolorose agli occhi) e successivamente condotti nella caserma Raniero Virgilio, nei pressi di piazza Carlo III.
All’interno della struttura si sarebbero consumati abusi: schiaffi, pugni, violenze verbali, umiliazioni, come l’aver costretto le vittime a eseguire flessioni nei bagni della caserma.
Nel gennaio 2010 (dopo ben nove anni!) sono state inflitte dieci condanne ai danni di altrettanti poliziotti per gli abusi nei confronti dei manifestanti. La quinta sezione del tribunale di Napoli infliggeva ai condannati, fra cui due funzionari di polizia, pene varianti dai due anni e otto mesi ai due anni relativamente al reato di sequestro di persona aggravato, violenza privata e abuso di ufficio.
Nei giorni 20 e 21 luglio 2001, un diluvio di lacrimogeni piovve sui manifestanti che protestavano contro il G8 a Genova. Durante la riunione dei capi di governo dei maggiori paesi industrializzati svoltasi nel capoluogo ligure da venerdì 20 luglio a domenica 22 luglio, e nei giorni precedenti, i movimenti no-global e le associazioni pacifiste diedero vita a manifestazioni di dissenso, seguite da gravi tumulti di piazza, con scontri tra forze dell’ordine e manifestanti. Durante uno di questi trovò la morte il manifestante Carlo Giuliani.
Nei sei anni successivi, lo Stato italiano subì alcune condanne in sede civile per gli abusi commessi dalle forze dell’ordine. Nei confronti di funzionari pubblici furono inoltre aperti procedimenti in sede penale per i medesimi reati contestati. Altri procedimenti furono aperti contro manifestanti per gli incidenti avvenuti durante le manifestazioni.
La grande quantità di lacrimogeni lanciati causò negli anni successivi problemi respiratori cronici e dermatologici sia negli agenti, nonostante la protezione delle maschere, sia nei manifestanti.
Bene è anche ricordare che la polizia che aveva usato questo aggressivo chimico durante la manifestazione di Napoli era la polizia del Ministro dell’Interno Enzo Bianco, di un governo di centro-sinistra, che dopo pochi mesi passava gli stessi strumenti al suo collega Ministro dell’Interno Claudio Scajola, di un governo di destra, che li ha messi in applicazione durante i “fatti di Genova”!
Stessa arma per la stessa gestione e controllo del Potere!
Altro “Teatro di Pace” in cui sono stati scaricati gas tossici in quantità industriale e in tantissime occasioni sulla popolazione civile, su migliaia di persone, che tuttora stanno esercitando il proprio diritto di manifestare il proprio dissenso al TAV, è la Val Susa.
Nel giugno – luglio del 2011 e nei primi mesi del 2012 lacrimogeni di tipo CS sono stati utilizzati dalle forze dell’ordine a Chiomonte in Val di Susa, durante gli scontri con attivisti No TAV che manifestavano contro la costruzione della ferrovia Torino-Lione (Treno Alta Velocità).
Sui lacrimogeni come arma chimica di repressione di massa, Jérôme Duval, ha prodotto un interessantissimo documento. http://cadtm.org/Lacrymogene-arme-chimique-de
URL dell’articolo: http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=9934
(Traduzione di Curzio Bettio di Soccorso Popolare di Padova)
Jérôme Duval è un attivista del gruppo Patas arriba (Sottosopra), creato a Valencia (Spagna) nel settembre del 2008 come gruppo di lavoro di Attac Valencia sulla questione del debito estero.
Inoltre Duval collabora in modo stretto con due network internazionali, con l’associazione Attac, membro della piattaforma Pobreza Cero (Zero Povertà), finalizzata al recupero da parte dei cittadini del potere politico prevaricato attualmente dal potere economico, e con la rete CADTM per la cancellazione del debito del Terzo Mondo.
Lacrimogeni come arma chimica di repressione di massa
In questo giugno 2013, il Brasile sta conoscendo le più grandi mobilitazioni da quelle del 1992 dirette contro la corruzione del governo dell’ex presidente Fernando Collor de Mello (costui sarà costretto a dimettersi il 29 dicembre 1992 alla fine del suo processo politico di fronte al Senato).
Scattato a Porto Alegre alla fine di marzo su iniziativa del Movimento Passe Livre contro l’aumento delle tariffe dei trasporti pubblici, il movimento si è esteso a tutto il paese. [Passe Livre è un movimento sociale brasiliano che sostiene l’adozione della gratuità nei trasporti pubblici. Il movimento è stato fondato in una sessione durante il Forum Sociale Mondiale, nel 2005, a Porto Alegre, ed è in prima linea nella pianificazione e partecipazione delle manifestazioni di protesta brasiliane del 2013]
Nel paese del “calcio-re”, la maggioranza delle persone non avrà i mezzi per acquistare i biglietti per andare allo stadio, ma dovrà pagare l’aumento dei trasporti.
Questi straordinari sommovimenti politici fanno ricordare il Caracazo, la grande rivolta popolare contro le misure di austerità imposte in Venezuela nel 1989.
[Il Caracazo, una serie di forti proteste e disordini in Venezuela durante il governo di Carlos Andrés Pérez, iniziò il 27 febbraio, e terminò il 28 febbraio del 1989, nella città di Guarenas, sita a pochi chilometri da Caracas. Il nome proviene appunto da Caracas, la città dove si svolse la maggior parte dei fatti salienti. Il 28 febbraio, quando le forze di pubblica sicurezza della Polizia Metropolitana (PM), l’Esercito Nazionale del Venezuela e la Guardia Nacional (GN) uscirono in strada per controllare la situazione, avvenne un massacro della popolazione. Nonostante le cifre ufficiali parlino di 300 morti e poco più di un migliaio di feriti, qualche fonte non ufficiale riporta una stima di 3500 vittime.]
Anche se in un momento e in un contesto diverso, perdurano gli stessi sintomi.
La popolazione non sopporta più i tagli di bilancio che influenzano direttamente la vita quotidiana, quando le classi dirigenti e benestanti del paese stanno scialacquando dei miliardi.
A questo riguardo, l’organizzazione della Confederations Cup e della Coppa del Mondo di calcio del 2014 in Brasile presenta un bilancio ufficiale che ha già raggiunto 15 miliardi di dollari alla fine del 2012, e l’85% di questo bilancio è a carico del governo brasiliano.
Costruzione e ristrutturazione di stadi, di infrastrutture e di sistemazione di aeroporti … Al giugno 2013, circa 11 miliardi di euro erano già stati inghiottiti. Somme astronomiche di denaro pubblico sono state riversate nell’organizzazione di questi mega eventi.
Per puntualizzare le generali maggiorazioni di spesa, nel giugno 2013, il ministro russo dello Sport Vitaly Mutko ha indicato che il bilancio dedicato all’organizzazione della Coppa del Mondo 2018 in Russia è già passato da 15 a 21 miliardi di euro. (1 ).
Per il grande vantaggio dei trafficanti di armi e dei professionisti della sicurezza, degli industriali nel campo delle costruzioni (sistemazione degli stadi e delle infrastrutture) e delle multinazionali delle grandi catene alberghiere, nulla deve impedire il regolare svolgimento della Coppa del mondo di calcio che concentra l’attenzione della quasi totalità dei media del pianeta.
Il Brasile è il quarto più grande esportatore di armi leggere dopo gli Stati Uniti, Italia e Germania. Ha battuto la Russia, Israele e Francia (Small Arms Survey – Indagine sistematica sulle armi leggere, Ginevra).
In Brasile, l’ammontare delle esportazioni di armi leggere è triplicato in cinque anni, è passato dai 109,6 milioni nel 2005 ai 321,6 milioni di dollari $ nel 2010.
Il settore delle armi leggere è in pieno sviluppo proprio in concomitanza della preparazione della Coppa del Mondo di calcio del 2014, e visto il budget relativo destinato alla sicurezza.
Infatti, dopo essersi procurato nel mese di aprile del 2012 armi “leggere” dalla società brasiliana Condor per 1,5 milioni di real (circa 500.000 euro) (500 granate al pepe GM 102, più di 1125 granate esplosive e luminose, 700 granate lacrimogene GL 310 – che sono state utilizzate anche in Turchia …), il governo brasiliano ha acquistato per circa 49 milioni di real (circa 16,5 milioni di euro) altro materiale dalla stessa società, per garantire la sicurezza della Coppa del mondo di calcio e i suoi preparativi. (2)
La società Condor di Rio de Janeiro (Nova Iguaçu) produce tutti i tipi di granate a gas lacrimogeni, che esporta poi in una quarantina di paesi. La Condor, come altre multinazionali degli armamenti, espone le sue armi alla fiera degli armamenti Eurosatory nei pressi di Parigi.
Tra le sue produzioni troviamo la GL310 “Ballerina”, che rimbalza in modo casuale quando tocca il suolo diffondendo il gas lacrimogeno, la “Seven Bang” che genera sette detonazioni di forte intensità, la GL-311 che provoca una forte denotazione associata agli effetti del gas, e infine il proiettile a lunga gittata GL202.
Benché l’impresa Condor neghi di esportare nel Bahrein (ma conferma di esportare i suoi prodotti negli Emirati Arabi Uniti,… che hanno poi dato manforte alla repressione in Bahrein), il gas brasiliano utilizzato per sedare la rivolta contro il regime, in favore della democrazia, conterrebbe sostanze chimiche altamente dannose.
Zeinab al-Khawaja, un’attivista che ha partecipato alla rivolta per la democrazia in Bahrein, ha denunciato tutto questo sulla stampa brasiliana (3).
[Importantissimo: su Zeinab al-Khawaja vedi appello su http://www.amnesty.it/bahrein-zainab-al-khawaja-condannata (Andare alla pagina web e consultare l’appello di Amnesty International in favore di questa attivista imprigionata dal regime del Bahrein!]
Le armi chimiche della Condor colpiscono anche in Turchia
Proiettili a gas lacrimogeno della società Condor (in aggiunta ad armi di “tecnologia di difesa” o di “tecnologia non letale” di provenienza statunitense) sono stati utilizzati per sedare i manifestanti in piazza Taksim, e in tante altre parti della Turchia, dall’inizio del movimento di protesta di fine maggio.
Amnesty International e sei organizzazioni di medici turchi hanno denunciato la violenza della repressione poliziesca e l’uso improprio e illegale di candelotti a gas lacrimogeni come “armi chimiche”.
Queste armi hanno fatto perdere la vista a numerosi manifestanti e hanno causato il decesso di diverse persone in seguito alla loro esposizione ai gas o per l’impatto del proiettile. (4)
Il 3 giugno 2013, Abdullah Cömert, 22 anni, è stato ucciso a Hatay per l’impatto di una granata lacrimogena alla testa; Irfan Tuna è deceduto ad Ankara, il 6 giugno, per un attacco cardiaco provocato da una eccessiva esposizione ai gas.
“I gas lacrimogeni sono stati utilizzati in spazi chiusi e la polizia avrebbe anche fatto uso illegale di proiettili di gomma”, ha dichiarato Navi Pillay, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti dell’uomo, il 18 giugno 2013. (5)
Secondo gli ultimi rapporti, dopo circa tre settimane di mobilitazione, la repressione poliziesca in Turchia ha causato la morte di almeno sei persone e quasi 7.500 feriti, di cui 59 feriti gravi. Secondo la Fondazione per i Diritti Umani di Turchia, al 19 giugno 2013 le forze di polizia hanno effettuato 3.224 arresti.
Dopo aver utilizzato quasi 130.000 granate lacrimogene in 20 giorni di proteste, la Turchia si trova ora ad affrontare una carenza nelle scorte di questi proiettili e cerca di approvvigionarsi ancora per 100.000 granate lacrimogene e di 60 mezzi corazzati dotati di cannoni ad acqua. (6)
Frammento di granata a gas CS di fabbricazione statunitense sparata dalla polizia sui manifestanti a Tunisi il 9 aprile 2012. La polizia tunisina continua imperturbabile ad attingere alle sue riserve di “gas lacrimogeni” apparentemente inesauribili, per utilizzarli contro tutti i partecipanti alle rivolte, dopo il 14 gennaio 2011, come era usa fare nei periodi precedenti. Recentemente si è potuto notare l’uso di granate fabbricate nel…1986 (Nota di Tlaxcala)
La campagna internazionale Facing Tear Gas, contro i gas lacrimogeni, lanciata all’inizio del 2012 dall’organizzazione War Resisters League – Lega degli oppositori alla guerra (7) negli Stati Uniti denuncia i gas lacrimogeni come arma di guerra, uno strumento di repressione e di tortura contro i popoli che lottano per una effettiva democrazia. (8)
Repressione violenta contro i popoli, che aspirano ad una più giusta ripartizione delle ricchezze, a tutto vantaggio dei grandi profitti dei venditori di armi.
Decessi avvenuti qualche tempo fa, causati dai colpi di granate lacrimogene, Ali Jawad al-Sheikh (un ragazzo di 14 anni assassinato il 31 agosto 2011 in Bahrein), Mustafa Tamimi (28 anni, assassinato nel dicembre 2011 in Cisgiordania) e Dimitris Kotzaridis (lavoratore di 53 anni, morto davanti al Parlamento greco per soffocamento provocato dai gas lacrimogeni nel 2011) non hanno perturbato per nulla il complesso militar-industriale in piena espansione.
Nel bel mezzo delle rivoluzioni arabe, le società di armamenti statunitensi hanno esportato qualcosa come 21 tonnellate di munizioni, pari a quasi 40.000 unità di gas lacrimogeno.
Più di recente, l’Egitto e la Tunisia hanno potenziato i loro acquisti di materiali “anti-sommossa”, nel momento in cui questi paesi negoziano con il Fondo Monetario Internazionale (FMI) un nuovo piano di indebitamenti accompagnato da un severo programma di austerità. Un improvviso timore di nuove “sommosse contro il FMI”?
Nel 2013, il ministro degli Interni egiziano ha ordinato agli Stati Uniti 140.000 cartucce di gas lacrimogeni.
Secondo l’Istituto di Stoccolma SIPRI, “le importazioni [di armi convenzionali] da parte di Stati nord-africani sono aumentate del 350% tra i periodi 2003-2007 e 2008-2012.” (9)
In Spagna, mentre il governo Rajoy effettua tagli in quasi tutte le voci di bilancio e diminuisce perfino il bilancio del Ministero dell’Interno del 6,3%, le spese per nuovi investimenti e rinnovamento di “attrezzature anti-sommossa e dispositivi specifici di protezione e difesa” passano da 173.670 euro nel 2012 a oltre 3 milioni di euro nel 2013. (10)
Ma di fatto, da dove proviene la violenza?
Per giustificare le esportazioni di granate a gas lacrimogeni dagli Stati Uniti verso l’Egitto, il portavoce del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, Patrick Ventrell, ha elogiato i meriti di questo gas chimico CS, affermando che “salva vite umane e protegge la proprietà privata”. (11)
Tuttavia, questo non è stato il caso di Cleonice Vieira de Moraes, donna di 54 anni, che è deceduta il 21 giugno 2013 dopo aver inalato gas lacrimogeno durante una manifestazione a Belém, in Brasile.
Questi medesimi argomenti fallaci vengono utilizzati dalla società Condor, impresa il cui nome richiama un ricordo triste: quello della famosa operazione dallo stesso nome, vero e proprio terrorismo di Stato, responsabile di una campagna di assassini politici orchestrata dalla CIA e dai servizi segreti delle dittature del Cono Sud (Cile, Argentina, Bolivia, Brasile, Paraguay e Uruguay) alla metà degli anni 1970.
In piena crisi capitalista, il discorso sicuritario anti.terrorismo (o anti “casseurs”, manifestanti teppisti fracassa-tutto) riceve tanta buona stampa, e le armi di repressione definite molto impropriamente “armi leggere”, o “non letali”, conoscono più crescita di commerci che austerità.
Note
(1) La Russia rivede al rialzo il bilancio, L’Équipe, 11 giugno 2013 http://www.lequipe.fr/Football/Actu…
(2) Bruno Fonseca e Natalia Viana, 5 giugno 2013, “Bomba brasileira na pele turca”, http://www.apublica.org/2013/06/gas…, traduzione in spagnolo: “Il Brasile esporta gas lacrimogeno per la repressione in Turchia”, http://www.rebelion.org/noticia.php…
(3) “Alcuni ritengono che il gas lacrimogeno dal Brasile contenga diverse sostanze chimiche. Sicuramente vi è un tipo di ingrediente che, in qualche caso, provoca nelle persone gravi ustioni alla bocca e al sistema respiratorio e altri gravi sintomi. Non abbiamo sicurezze sulla composizione, ma queste reazioni sono veramente spaventose. Questo è un gas ben peggiore del gas lacrimogeno statunitense”, così ha dichiarato al giornale brasiliano O Globo l’attivista per i diritti umani Zeinab al-Khawaja. http://www.huffingtonpost.com/2012/…. Fonte originale O Globo, 9 gennaio 2012, http://oglobo.globo.com/mundo/bahre…
(4) “Turchia. Ricorso scandaloso ad una forza eccessiva da parte della polizia a Istanbul”, Amnesty International, 1/06/2013: http://www.amnesty.org/fr/for-media… e “Turchia: l’uso illegale di gas lacrimogeni viene stigmatizzato, RFI, 21 giugno 2013: http://www.rfi.fr/europe/20130621-t…
(5) Leggere : http://www.un.org/apps/newsFr/story…
(6) Informazione pubblicata dal giornale turco “Milliyet”, e ripresa da diversi media.
(7) War Resisters League, http://www.warresisters.org/
(8) Facing Tear Gas : http://facingteargas.org/
9) “La Cina scalza la Gran Bretagna dalla quinta posizione mondiale fra i più grandi esportatori di armi”, afferma in un comunicato stampa il SIPRI, Stockholm International Peace Research Institute, 18 marzo 2013, http://www.sipri.org/pdfs/arms-tran…
(10) “Aumenta un 1.780% el gasto en material antidisturbios y protección”, El Mundo, 5 novembre 2012, http://www.elmundo.es/elmundo/2012/…
(11) “Quando questi prodotti vengono usati in modo opportuno, possono salvare vite e proteggere la proprietà privata”, ha affermato il portavoce del Dipartimento di Stato USA Patrick Ventrell.
“L’Egitto importa dagli Stati Uniti gas lacrimogeni per contrastare i manifestanti che si battono per la democrazia”, World Tribune, 26 febbraio 2013. http://www.worldtribune.com/2013/02…
L’edificante catalogo della società Condor – tecnologie non-letali
Materiali & munizionamenti non-letali
Granate esplosive
Di estrema importanza nelle operazioni di truppe antisommossa e di forze speciali operative, che devono essere dotate di risorse efficaci, producono una loro azione detonante accompagnata ad effetti accessori prodotti da diversi tipi di munizionamento di questa linea.
• GL-304 – Granata esplosiva con effetto psicologico
• GL-305 – Granata esplosiva con gas lacrimogeno CS
• GL-306 – Granata identificatore esplosiva
• GL-307 – Granata esplosiva con effetto detonante e abbagliante
• MB-900 – Granata offensiva ad uso manuale
Granate esplosive da usarsi all’interno di edifici
Per uso speciale in spazi ristretti, che hanno come caratteristiche principali la struttura realizzata totalmente in gomma e un ritardo di 1.5 sec (opportuno per operazioni di irruzione). Sono dotate di un doppio sistema di innesco, esclusività di CONDOR, che permette l’espulsione del corpo azionatore prima dell’esplosione della carica principale.
• GB-704 – Granata esplosiva con effetto psicologico da usarsi all’interno di edifici
• GB-705 – Granata esplosiva con gas lacrimogeno CS da usarsi all’interno di edifici
• GB-707 – Granata esplosiva con effetto detonante e abbagliante da usarsi all’interno di edifici
• GB-708 – Granata esplosiva con estratto naturale di peperoncino Oleoresin Capsicum (OC) da usarsi all’interno di edifici
Munizioni esplosive
Di estrema importanza nelle operazioni di truppe antisommossa e di forze speciali operative, che devono essere dotate di risorse efficaci, producono una loro azione esplosiva assieme ad effetti accessori prodotti da diversi tipi di munizionamento di questa linea.
• GL-101- cartuccia di plastica calibro 12 con esplosivo e carica di gas lacrimogeno CS
• GL-102- cartuccia di plastica calibro 12 con proiettile esplosivo
Munizioni ad impatto controllato
Efficienti nell’intimidazione di individui o gruppi isolati, mediante l’effetto di impatto di proiettili di gomma. Le munizioni sono prodotte di calibro 12, 37mm, 38.1mm, e 40mm.
• AM-403 – cartuccia di plastica calibro 12 con proiettile di gomma
• AM-403/A – cartuccia di plastica calibro 12 con 3 proiettili di gomma
• AM-404 – cartucce da 37/38, 38.1 e 40mm con 3 proiettili di gomma
• AM-404/12E – cartucce da 37/38, 38.1 e 40mm con 12 proiettili di gomma
Granate a gas lacrimogeno
Disponibili in diversi modelli con differenti tempi di emissione, possono anche essere lanciate da strumenti di lancio speciali. Queste granate producono un fumo denso contenente un agente gassoso lacrimogeno, garantendo così un’azione di polizia efficace.
• GL-300/T HYPER (CS) – Granata a gas lacrimogeno (CS) – Hyper
• GL-300/T (CS) – Granata a gas lacrimogeno (CS)
• GL-301 – Granata a mano a gas lacrimogeno ad emissione media di CS
• GL-302 – Granata a mano a gas lacrimogeno ad alta emissione media di CS
• GL-303 – Granata a mano a gas lacrimogeno “mini condor”
Munizioni ad emissione fumogena
Progettate per lancio manuale o a distanza, sono disponibili in diversi modelli per l’utilizzo in operazioni militari e di polizia, con l’emissione di fumo colorato e barriere di fumo di copertura, durante il movimento e l’addestramento della truppa, o per la difesa passiva dei veicoli militari.
• MB-306/T1 – Granata manuale con emissione di fumo colorato
• MB-502 – Granata fumogena per veicoli da combattimento
• SS-601 – Granata fumogena manuale
Proiettili a gas lacrimogeno
Per il controllo di sommosse a distanza media e lunga, i proiettili lacerandosi emettono l’agente lacrimogeno, garantendo così l’integrità fisica della truppa che deve impedire il lancio di oggetti da parte della folla. Essi producono una elevata scarica di gas. Sono costruiti in calibro 37, 38,1, e 40 mm.
• GL-201 – 37/38, 38,1 e 40 mm. Proiettili a medio raggio con carica a gas lacrimogeno
• GL-202 – 37/38, 38,1 e 40 mm. Proiettili a lungo raggio con carica a gas lacrimogeno
• GL-203/L – 37/38, 38,1 and 40mm Cartucce caricate a CS con emissione di altri cinque gas lacrimogeni
Spray con agente inabilitante
Sono prodotti in vari tipi e modelli con eccellente efficacia nel rendere inabili le persone mediante l’azione di agenti chimici energici. Ideali per la difesa personale e il controllo di rivoltosi.
• GL-103 – Cartuccia di plastica calibro 12 – flusso diretto a CS
• GL-108 Contenitore di OC – Spray con estratto naturale di peperoncino Oleoresin Capsicum (29g) • GL-108 Contenitore di CS – Spray a gas lacrimogeno CS (29g)
• GL-108 OC Mini – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (37g)
• GL-108 CS Mini – Spray a gas lacrimogeno CS (37g)
• GL-108 OC – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (55g)
• GL-108 CS – Spray a gas lacrimogeno CS (55g)
• GL-108 OC Medio – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (63g)
• GL-108 CS Medio – Spray a gas lacrimogeno CS (63g)
• GL-108 OC Super – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (220g)
• GL-108 CS Super – Spray a gas lacrimogeno CS (220g)
• GL-108 OC LM – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (80g)
• GL-108 CS LM – Spray a gas lacrimogeno CS (80g)
• GL-108 OC Max – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (350g)
• GL-108 CS Max – Spray a gas lacrimogeno CS (350g)
• GL-108 OC Mega – Spray con estratto naturale di peperoncino OC (950g)
• GL-108 CS Mega – Spray a gas lacrimogeno CS (950g)
• GL-109 – Fiala in vetro di gas lacrimogeno CS
Kit per Operazioni Tattiche (KTO)
Il Kit per operazioni tattiche KTO è stato progettato per fornire flessibilità operativa ad unità di pattuglia motorizzate costrette ad agire in circostanze impreviste, durante le quali il principio di escalation della forza raccomanda l’impiego di munizioni non letali.
• KTO-1
• KTO-2• KTO-3
Granata da addestramento
La granata da addestramento riutilizzabile ha come obiettivo principale la formazione di truppe. Lanciata, simula gli effetti delle granate esplosive, consentendo all’utilizzatore di acquisire confidenza nella nozione perfetta del lancio manuale.
• AM-500 – Granata da addestramento riutilizzabile
Armamenti per il lancio di proiettili lacrimogeni
Sono stati progettati per il lancio di munizionamento non-letale calibro 12 e 37/38 mm., permettendo una grande versatilità alle forze di sicurezza in azioni di pattugliamento ostensivo, nella lotta al crimine, e nelle operazioni di antisommossa, utilizzando vari tipi di munizioni prodotte dalla Condor.
• AM-402 – Proiettore calibro 12 per munizionamento non-letale
• AM-402 T – Proiettore “Tonfa” per munizionamento calibro 12
• AM-600 – Lanciatore da 37/38 mm per munizionamento non-letale
Per concessione di CADTM – rete per la Cancellazione del Debito del Terzo Mondo.
Fonte:http://cadtm.org/Lacrymogene-arme-chimique-de
Data dell’articolo originale: 25/06/2013
URL dell’articolo:http://www.tlaxcala-int.org/article.asp?reference=9934
(Elaborazione e traduzioni di Curzio Bettio, Soccorso Popolare di Padova)
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