Torino: Arrestati operatori umanitari per la loro attività a difesa dei Diritti Umani
- marzo 07, 2010
- in carcere, diritti civili, lotte sociali, migranti
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E’ semplicemente atroce, vergognoso, scandaloso che alcuni operatori umanitari di Torino, che hanno attuato proteste dimostrative in seguito a brutalità nei confronti di detenuti stranieri nei Cie, a maltrattamenti e abusi, a suicidi per disperazione, siano stati incarcerati. Nessun Paese del mondo attua una simile attività repressiva contro gli attivisti, che spesso rappresentano l’ultimo baluardo per evitare crimini contro l’umanità. Non è la prima volta che le autorità scelgono, in Italia, di limitare le attività per i Diritti Umani utilizzando strumenti da regime e, nel caso degli operatori umanitari di Torino, essi sono fra coloro che con grande coraggio e senso di civiltà hanno sollevato il problema delle condizioni di vita nei Cie, delle deportazioni inique, degli abusi di potere.
I tre operatori umanitari indicati qui di seguito si trovano ancora in prigione. Per stroncare le loro forze, le autorità li hanno separati, adirittura in città diverse. Comunque vada a finire, il sistema repressivo e anti-Diritti Umani li porrà, durante ogni azione futura a difesa delle minoranze perseguitate, a rischio arresto e detenzione, come criminali: situazioni che si vedono ormai solo nei regimi più spietati, perché i Paesi civili temono quantomeno la riprovazione internazionale. E non si dica che questi operatori umanitari hanno rovesciato banchetti, gridato, sparso vernice rossa: di fronte alla vita umana in pericolo, di fronte alla devianza antidemocratica delle autorità e delle Istituzioni, di fronte al sadismo xenofobo, la protesta civile, anche in forme sostenute, diviene lecita, come sancisce anche la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Considerato che è indispensabile che i diritti dell’uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione…”
I tre operatori umanitari indicati qui di seguito si trovano ancora in prigione. Per stroncare le loro forze, le autorità li hanno separati, adirittura in città diverse. Comunque vada a finire, il sistema repressivo e anti-Diritti Umani li porrà, durante ogni azione futura a difesa delle minoranze perseguitate, a rischio arresto e detenzione, come criminali: situazioni che si vedono ormai solo nei regimi più spietati, perché i Paesi civili temono quantomeno la riprovazione internazionale. E non si dica che questi operatori umanitari hanno rovesciato banchetti, gridato, sparso vernice rossa: di fronte alla vita umana in pericolo, di fronte alla devianza antidemocratica delle autorità e delle Istituzioni, di fronte al sadismo xenofobo, la protesta civile, anche in forme sostenute, diviene lecita, come sancisce anche la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: “Considerato che è indispensabile che i diritti dell’uomo siano protetti da norme giuridiche, se si vuole evitare che l’uomo sia costretto a ricorrere, come ultima istanza, alla ribellione contro la tirannia e l’oppressione…”
Ecco i nomi degli operatoiri umanitari ancora detenuti:
Fabio Milan
Casa circondariale
strada vicinale del Rollone, 19
13100 Vercelli
Andrea Ventrella
Casa circondariale
via Roncata 75
12100 Cuneo
Luca Ghezzi
Casa circondariale “Lo Russo Cotugno”
via PIanezza 300
10151 Torino
La data per il riesame è stata fissata martedì 9 marzo al palazzo di giustizia di Torino.
Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 331 3585406 :: +39 340 8135204
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perchè scrivete la falsità che sono tre operatori umanitarii ? Vi vergognate di esplicitare che difendete tre militanti anarchici?
caro anonimo, ma tre anarchici non posssono essere anche tre operatori umanitari? Non ci vergognamo affatto di difendere tre militanti anarchici, gli unici che noi non difendiamo e che disprezziamo sono i fascisti e i razzisti.