Roma: Vietato il corteo per Sher Khan
- dicembre 17, 2009
- in diritti civili, emergenza, lotte sociali, migranti
- Edit
Siddique Nure Alam, più conosciuto come Bachu non è solo il presidente dell’associazione Dhuncathu ma da tanti anni è noto a Roma, con il Comitato immigrati di cui è fra i fondatori, uno dei leader che più spesso ha scelto la piazza per far sentire la propria voce. «Abbiamo da sempre manifestato per chiedere i nostri diritti. In maniera pacifica e democratica, perché pensiamo di vivere in un paese democratico. Nel mio paese, il Bangladesh per indire una manifestazione non bisogna chiedere autorizzazioni, solo comunicare orario, percorso, partecipazione alle autorità e verificare che non vi siano incompatibilità. È chiaro che se andiamo a chiedere una manifestazione nello stesso posto in cui si vedono quelli che non vogliono che gli immigrati abbiano diritti, le due cose sono incompatibili e allora ci si regola. Ma non di più».Dopo quanto accaduto al presidente del consiglio, vogliano rendere più restrittive le norme per le manifestazioni…«Io credo che i problemi non li creano mai i manifestanti e che quello che è successo a Milano non è un motivo per mettere dei divieti. Spesso i problemi arrivano più dalle dichiarazioni dei vostri leader politici che da chi scende in piazza».Ma voi di problemi ne avete avuti spesso in questo sensoIntanto noi immigrati, secondo le istituzioni di Roma non possiamo chiedere la piazza o un corteo. Ci deve essere un italiano che lo faccia per noi. Dicono che manifestare è un diritto dei cittadini e intendono solo dei cittadini italiani, ma non sta scritto da nessuna parte. Poi la situazione è peggiorata. Un esempio, poche settimane fa per la comunità islamica ricorreva l’Aid al kabir (la festa del sacrificio), un momento di preghiera per noi importantissimo. Abbiamo chiesto l’autorizzazione a celebrarla in Piazza Vittorio, da tre mesi e la sera prima, alle 18, dal Comune ci è arrivato un fax con cui ci veniva negata la piazza. Una preghiera, neanche un corteo. Per fortuna il questore ha avuto buon senso, ha capito che non potevamo annullare l’appuntamento e ci ha lasciato svolgere la nostra mattinata. Prefetto e sindaco erano contrari o non si esponevano.Poi ci sono state le restrizioni dei protocolliNoi vogliamo rispettare le vostre usanze. Quindi se ci chiedono di non manifestare in centro durante le feste natalizie comprendiamo. Ma se questo significa non poter manifestare per nulla, no.Avete indetto per domani una manifestazione per ricordare la morte di Sher KhanLa delegazione che è andata in questura per comunicare la volontà di fare un piccolo corteo intorno a P.zza Vittorio mi ha appena comunicato che la manifestazione non sarà autorizzata. Dicono che si viola il protocollo. Ci permetteranno di fare solo un presidio. E pensare che se non c’erano le vostre feste avremmo chiesto di poter arrivare a Piazza Navona. Cosa faranno ora, vieteranno anche le manifestazioni del Pdl o del Pd? A noi immigrati non ci permettono neanche di manifestare un lutto. Decideremo giovedì pomeriggio alle 5 cosa fare insieme a tutti i cittadini e le cittadine italiani che vorranno stare con noi. Saluteremo insieme Sher Khan che non è morto per il freddo ma perché dava fastidio in quanto lottava da oltre venti anni per i diritti di tutti.
fonte: Liberazione
Share this: