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Fratelli d’Italia vuole introdurre il reato di “terrorismo di piazza”

Una deputata di FdI ha scritto una nota per chiedere una nuovo reato che a suo dire dovrebbe tutelare le forze dell’ordine. La presa di posizione dopo l’assoluzione di un manifestante che sputò contro un agente.

La saldatura tra Fratelli d’Italia e il sindacato di polizia è diventata sempre più evidente. Maria Cristina Caretta, deputata di Fratelli d’Italia ha diramato una nota per chiedere l’introduzione del reato di “terrorismo di piazza“. «L’inspiegabile sentenza di assoluzione per “tenuità del fatto” di un manifestante antagonista, colpevole di aver sputato a un agente, evidenzia la necessità inderogabile di inserire nel nostro ordinamento il reato di “terrorismo di piazza”. Di assurdità in assurdità qualcuno potrebbe domandarsi se sputare a un giudice dopo una sentenza avversa vada considerato o meno un fatto degno di essere perseguito, perché ogni passo indietro nel rispetto delle leggi e di chi le fa rispettare, che sia un poliziotto o un giudice, è un intollerabile segno di debolezza da parte delle istituzioni», ha scritto la deputata.

«Noi di Fratelli d’Italia», ha scritto ancora Caretta, «condividiamo e sosteniamo questa proposta avanzata dai sindacati di polizia sempre più esasperati da decisioni che amareggiano gli italiani in divisa e tutti i cittadini rispettosi delle leggi. Non è più tollerabile che il primo delinquente che scende in piazza con il preciso intento di aggredire le nostre forze di polizia possa farla franca». La nota della parlamentare è legata anche all’idea di una proposta di legge di FdI che punti a perseguire chi manifesta con il volto travisato per non farsi riconoscere. «Il buonismo e il lassismo verso fatti intollerabili», ha concluso Caretta, «non ci vedrà mai indifferenti perché noi saremo sempre dalla parte delle forze dell’ordine e dei cittadini onesti».

L’episodio cui si riferisce Caretta riguarda il processo a cinque giovani antagonisti che nel corso di una protesta nel maggio di due anni fa avevano strappato manifesti e bandiere del Pd e sputato a un poliziotto. Il 9 novembre il Tribunale di Milano ha assolto i cinque, e in particolare uno di loro che era imputato per oltraggio a pubblico ufficiale per aver offeso l’onore di un agente «sputando contro di lui». I giudici lo hanno assolto con la formula della «particolare tenuità del fatto».

da Lettera43