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Salvini e Zuccaro nella macchina del tempo a caccia di untori

Proprio come 400 anni fa, quando si cercavano i malvagi che ungevano i muri con i microbi della peste. Ora sono quelli di Medici senza frontiere. Speriamo che non li mettano al supplizio della ruota…

Nel 1630 due poveri cittadini milanesi ( un certo Guglielmo Piazza e un certo Gian Giacomo Mora) furono giustiziati in piazza con il supplizio della ruota. La loro storia, due secoli dopo, fu narrata da Alessandro Manzoni – con toni indignati per l’arroganza e l’ignoranza della Giustizia – nella sua opera celeberrima intitolata “storia della colonna infame” ( il termine “infame” lo usò Manzoni, io non lo ripeterò).

Per quale delitto furono condannati Piazza e Mora? Nel 1630 Milano era travolta dall’epidemia di pestilenza: i due poveretti furono accusati di essere “Untori”. Cioè di avere inventato un unguento micidiale che produceva la peste e di averlo sparso sui muri della città. Naturalmente non era vero e questo unguento non esisteva, né poteva esistere, né esistevano persone così malvagie da voler diffondere una epidemia. Il popolo però credette ai giudici che davano la caccia agli untori. E la caccia agli untori proseguì e fece centinaia di vittime innocenti.

Nel 2018, quasi quattro secoli dopo quegli avvenimenti, un magistrato catanese ha deciso che la storia si ripete. È salito sulla macchina del tempo e ha iniziato la caccia ai nuovi untori, che sarebbero i medici di Msf, i quali fingono di svolgere la loro attività umanitaria salvando vite umane nel Mediterraneo, ma in realtà sono interessati soprattutto al traffico di indumenti infetti. Infetti di che? Sembra che nelle carte dell’inchiesta della Procura siano citate malattie molto gravi e alcune facilmente mortali: meningite, aids, tubercolosi… Fino a ieri nessun medico al mondo sospettava che meningite, aids e tubercolosi fossero malattie che possono essere trasmesse dai vestiti usati. Eppure la Procura di Catania è giunta a questa conclusione, ha deciso di indagare 14 persone sospette e di sequestrare la nave Aquarius ( che in realtà è ferma a Marsiglia in seguito a precedenti inchieste, all’iniziativa del ministero dell’Interno e poi al ritiro da parte di Panama del permesso a battere bandiera panamense). In questo modo la Procura immagina di avere stroncato sul nascere una epidemia di meningite e di aids. Il ministro Salvini si è congratulato ( per la verità più che congratularsi con il mitico procuratore di Catania si è congratulato con se stesso) e ha ripetuto in un tweet il suo urlo di battaglia che ormai tutto conosciamo: «E’ finita la pacchia». La pacchia per chi? Per i soccorritori di Msf, naturalmente, che si divertivano come matti a diffondere malattie mortali, e per i migranti, che così la finiranno di salire a bordo di quelli che Di Maio e Travaglio definirono i taxi del mare. Ma anche per i medici e gli scienziati, convinti di sapere loro parrucconi – la verità su aids e meningite, e che ora si trovano di fronte alla scomoda ma indiscutibile verità scoperta da Zuccaro. Il Procuratore di Catania Carmelo Zuccaro è impegnato da molto tempo sulla questione delle Ong. È dal 2016 che le bracca con varie inchieste. Probabilmente si è convinto che sono queste Ong, che si ostinano a raccattare naufraghi destinati alla morte, il male vero della Sicilia, e di conseguenza opera per salvare la sua isola. La prima sua inchiesta, però, quella nella quale accusava le Ong di “intelligenza col nemico”, come si dice nel linguaggio di guerra, e cioè di lavorare combinando affari sporchi con gli scafisti, destò molti entusiasmi ( fu sostenuta con grande energia dai futuri giornali di governo, Il Fatto in prima linea, e poi Libero e la Verità, ma anche da molti altri quotidiani e da molte Tv) ma poi si sgonfiò e tutto finì archiviato. ( Non prima di aver sposato una buona quantità di voti).

Spuntata l’arma del “tradimento”, Carmelo Zuccaro ha inventato questa trovata degli untori. E il Mediterraneo? Ormai è deserto. Nessuna imbarcazione lo solca con l’obiettivo di salvare vite umane. Msf ( medici senza frontiere) negli ultimi anni hanno salvato 80 mila persone. In questo 2018 invece di persone ne sono morte 2000, abbandonate in mare. E chi viene salvato viene poi consegnato ai libici che, nel migliore dei casi, lo sbattono in campo di concentramento. Benvenuti nel 600 amici. Benvenuti: si ricomincia da qui…

Piero Sansonetti

da il dubbio