Torre Maura periferia est di Roma: cronache di ordinario razzismo
Pasti distrutti, cassonetti e auto bruciate. Centinaia di cittadini e neofascisti (Casapound, Forza Nuova, Azione Frontale) che protestano contro l’arrivo in quartiere di una sessantina di rom tra cui 33 bambini e 22 donne delle quali tre in stato avanzato di gravidanza).
Le proteste erano iniziate nel primo pomeriggio di martedi 2 aprile e si sono intensificate in serara con l’arrivo dei gruppi dell’estrema destra romana. Circa 300 persone hanno prima messo i cassonetti in strada, ribaltati e ad alcuni è stato dato anche fuoco. Sono anche stati intercettati i pasti che sarebbero dovuti arrivare alle famiglie, i pasti sono stati così buttati a terra e poi calpestati dai manifestanti.
Questa mattina il comune di Roma ha annunciato che i rom saranno ricollocati presso altri centri d’accoglienza. La decisione è stata presa al termine di un lungo incontro svoltosi in nottata nella presidenza del VI municipio tra una delegazione dei cittadini della zona e il capo di gabinetto della sindaca Raggi, Stefano Castiglione. Presente anche Angela Barone militante Asia-Usb e presidente del Comitato Inquilini delle case popolari di Torre Maura. Ascolta o scarica
La Procura di Roma ha aperto un indagine sui fatti. I reati ipotizzati, al momento, sarebbero danneggiamento e minacce aggravate dall’odio razziale. Le periferie sono degradate, e non da ora. L’estrema destra romana è ormai da qualche anno che cavalca la rabbia popolare e in questo caso è riuscita a far credere che la colpa sia di 60 rom (in maggioranza donne e bambini) destinati a un centro d’accoglienza e non di chi si dovrebbe occupare dei problemi e non lo fa. Andrea Palladino giornalista e documentarista. Ascolta o scarica