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Reato di clandestinità, primi giorniin tragedia. Anche le colf hanno paura

Per capire gli effetti reali del pacchetto sicurezza, ora legge 94, bisogna farsi una passeggiata la domenica o il giovedì pomeriggio, giorni in cui viene concessa solitamente la libera uscita a colf e “badanti”. Tante donne, le stesse che in Italia suppliscono all’assenza di un sistema di welfare. Almeno fino a quando non sarà effettiva la regolarizzazione sono tutte passibili del reato di clandestinità. Prima che entrasse in vigore la legge avevano modo di incontrarsi nei giardini o negli spazi pubblici delle città in cui lavorano, per godere di un momento di socialità con le proprie conterranee, per mantenere il contatto con il proprio paese di provenienza. Ora sono quasi scomparse dalle piazze. Chi non è in regola ha paura, preferisce restare in casa o uscire solo per una mezz’oretta, evitando luoghi troppo affollati. Irina, ucraina, da sei anni in Italia, sa che difficilmente verrà messa in regola. I figli dell’anziana signora che accudisce non vogliono versare contributi e non vogliono grane, trovarsi un altro lavoro non è facile. E’ uscita ieri, proprio perché si era balenata una possibilità. Un italiano la assumerebbe ma vuole tremila euro a scatola chiusa e Irina, che mantiene madre e due figli a casa, quei soldi non li ha proprio. Era triste domenica, le avevano tolto anche la possibilità di parlare la propria lingua con alcune amiche in una situazione simile alla sua. Non si sente rassicurata quando le dicono che non la cacceranno via, non si fida. Perché dovrebbe? Spulciando fra le notizie che in questi giorni accompagnano l’entrata in vigore delle nuove norme, si resta allibiti dalla loro pochezza, da quella che Anna Harendt – la citazione c’è tutta – chiamava “La banalità del male”. A Verona uno degli ultrà delle leggi repressive, il sindaco Flavio Tosi, già processato per istigazione all’odio razziale, vanta subito due grandi risultati. Uno riguarda i cittadini immigrati. L’eroico difensore della città scaligera è riuscito ad impedire la celebrazione di ben quattro matrimoni fra stranieri in cui uno dei coniugi è irregolare. Con buona pace di Romeo e Giulietta. Inoltre sta applicando con zelo gli articoli che innalzano le multe per reati connessi al codice della strada, soldi in più che entreranno nelle casse comunali. Purtroppo per lui, nella gara in velocità a chi riesce ad affibbiare per primo il reato di clandestinità è stato battuto dall’amministrazione di Sanremo che, lo stesso giorno dell’entrata in vigore della legge, ha sanzionato due cittadini marocchini pronti ora per essere multati ed espulsi.Nella Torino di Chiamparino al danno si unisce la beffa: un ragazzo asiatico, l’altra notte mentre passeggiava, è stato aggredito con una bottiglia rotta da altri tre giovani che gli hanno sottratto il portafoglio. Sentendosi come un normale cittadino, seppur senza permesso di soggiorno, ha chiamato la polizia e ha fatto arrestare i tre malfattori. La gioia per il recupero dei suoi pochi euro è durata poco, è stato immediatamente denunciato per il reato di immigrazione clandestina e rischia ora l’espulsione e una multa di 10 mila euro.Torino è più sicura? Vengono dei dubbi se si pensa al fatto che nei giorni scorsi una squadraccia di ragazzi italiani in due occasioni ha aggredito, pestato, accoltellato e rapinato, in 20 minuti, prima un cittadino marocchino, poi uno del bangladesh, certi di godere di impunità. E finora non sono stati presi. Verranno assunti come volontari per le ronde? E a tal proposito è interessante il titolo di un editoriale de El Pais , che parla di “Somaten italiano”, usando la parola somaten che descriveva i corpi armati cittadini catalani medievali (“som atents”, cioè ‘stiamo attentì), per l’autodifesa contro criminali e nemici, proseguite anche in età contemporanea nelle campagne e riorganizzate poi dalla dittatura franchista con il nome di “Somaten Armado” su tutto il territorio nazionale spagnolo. Il prestigioso quotidiano spagnolo parla di aggressione allo stato di diritto.Cercando altri esempi di applicazione della legge, si arriva a Lecce dove il proprietario di un circo è stato denunciato per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, reato che può comportare pene detentive pesanti. Non è ancora dato sapere se i due ragazzi indiani che lavoravano irregolarmente per lui e che verranno espulsi, siano stati tenuti in condizioni di sfruttamento come spesso capita o semplicemente se, in base ad una vecchia espulsione, non potevano essere regolarizzati. Ma per capire bene quale clima sta alimentando la nuova legge va ripresa una vicenda pubblicata sul Mattino di Napoli: lei si chiama Evelyn, ha 19 anni e una figlia, proviene da Santo Domingo, ha lavorato presso una signoraalla quale si è presentata un mese dopo per riscuotere il pattuito, 500 euro. La gentile signora partenopea le ha dato la metà di quanto promesso e alle rimostranze ha cominciato a rivolgere alla ragazza epiteti razzisti facili da intuire e, aiutata da parenti, ha aggredito Evelyn con calci pugni e morsi. Le urla hanno indotto i vicini a far intervenire le forze dell’ordine. La signora in questione non ha trovato di meglio che dire: «Portatela via è una clandestina!». Ma Evelyn è a tutti gli effetti cittadina italiana, una fortunata che ha potuto quindi denunciare l’aggresssione, farsi accompagnare al pronto soccorso: forse potrà avere giustizia. Quante Evelyn non potranno mai fare come lei? Da ultimo, altri dati che dimostrano quanto le norme imposte dalla Lega e avallate dall’intera maggioranza si stiano rivelando catastrofiche negli effetti. I Cie scoppiano, in primis quello di Roma a Ponte Galeria, tanto che i “clandestini” fermati ormai vengono tradotti direttamente nel carcere di Regina Coeli, rivolte come quella esplosa nel Cie di Gradisca di Isonzo rischiano di estendersi con il perdurare di condizioni di vita più infami e periodi di trattenimento insopportabili. E anche dal “fronte meridionale” giungono notizie infauste. Se i 22 che sono sbarcati senza farsi intercettare a Lampedusa si trovano ora a Porto Empedocle in attesa di veder esaminata la propria posizione, risulta ormai impossibile sperare che il ragazzo marocchino che si era tuffato ad un miglio dalla costa di Pantelleria per non farsi identificare, possa essere recuperato vivo. Sapeva che sarebbe stato rispedito in Marocco, che per lui non c’erano speranze. Per lui il pacchetto sicurezza si è applicato nel cimitero Mediterraneo.
Stefano Galieni

Comments ( 1 )

  • Anonymous

    la colpa di tutto ciò è stato il buonismo applicato fino a ora nei confronti di chi ha pensato di venire qui in italia a fare cose che se le avesse fatte a casa sua sarebbe stato punito molto,molto duramente.
    qui non si tratta di fare la guerra allo straniero come vorreste far credere,ma si tratta di reprimere in forma dura e decisa una immigrazione senza regole in uno stato dove questi signori credono di fare tutto quello che vogliono,tanto nessuno li punisce.
    si possono permettere di entrare clandestinamente in uno stato senza un documento,senza un mezzo di sostentamento,senza un luogo dove stabilirsi,senza che noi possiamo sapere chi è questa persona a casa sua.
    potrà essere un povero,onesto disperato.
    ma può essere anche un assassino un violento o di peggio.
    provate a pensare di fare lo stesso,ovvero,di entrare clandestinamente in qualunque stato da dove vengono questi signori per vedere come sareste trattati.
    e provate a parlare con i loro conterranei integrati qui in italia che lavorano onestamente e che sono a tutti gli effetti cittadini che godono degli stessi nostri diritti,che cosa pensano dei loro compatrioti che vivacchiano qui traendo sostentamento non si sa come.
    qui si vuole solo cercare di eliminare il maggior numero di stranieri che non sono a posto con le nostre leggi e regole.
    ne abbiamo già abbastanza di italiani che vivono con proventi illegali,non abbiamo bisogno di importarli da fuori.
    e poi non disperate che non se ne andranno…alla peggio si sposteranno in spagna dal loro amico zapatero.