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Resistenze contro le insicurezze ignorate. Rovesciare il discorso dominante.

Riflessioni 18 anni dopo il G8 di Genova e per preparare un 20° anniversario  internazionale. di Salavatore Palidda

Premessa

Questo testo riprende l’intervento alla Giornata di studio e di confronto su “Lo stato penale di polizia: modello di gestione dell’ordine sociale e programma politico in atto”, del 19 luglio 2019 al CAP di Genova (organizzata da Haidi Giuliani e Italo di Sabato di Osservatorio Repressione in occasione del 18 anniversario del G8 di Genova)[1]. Pur condividendo la maggior parte degli interventi dei diversi relatori, si propone qui un rovesciamento del discorso oggi dominante quindi dell’approccio[2] per un efficace smascheramento del pseudo sovranismo-populismo che agita false insicurezze per nascondere quelle che colpiscono la maggioranza della popolazione e di cui è corresponsabile.

  1. Il banale ma assassino gioco del pseudo sovranismo-populismo

            Appare innanzitutto necessario precisare che il cosiddetto sovranismo-populismo non ha nulla di sovranismo e gioca solo su un populismo sfacciatamente demagogico che aizza le aspettative o la difesa dei privilegi neocoloniali di una parte degli abitanti dei paesi dominanti. Questo sovranismo è del tutto fasullo perché totalmente subordinato alle logiche liberiste quindi agli interessi e strategie delle lobby e multinazionali che non sono per nulla nazionali e assoggettano gli stati a tali logiche. L’esempio più eloquente è l’accanito sostegno di Salvini alle grandi opere così come alle scelte NATO e in genere alle richieste delle lobby e delle multinazionali, orientamento che lo accomuna all’ex-sinistra (PD) che quindi non può proporsi come alternativa all’attuale governo. Ricordiamo che il nazismo e il fascismo erano sovranisti nel senso che lavoravano innanzitutto per i grandi gruppi capitalisti allora nazionali e il loro populismo consisteva nel promettere benessere attraverso la conquista del dominio su scala europea e mondiale, così come peraltro fecero gli Stati Uniti partecipando alla Ia e soprattutto alla IIa guerra mondiale. Il gioco dei pseudo sovranisti-populisti di oggi assomiglia a quello dei power-brokers, ossia gli intermediari di potere che oggi cercano di negoziare la loro subalternità alle strategie liberiste transnazionali in cambio di una relativa autonomia di gestione della società nazionale/locale. È il gioco che da sempre hanno praticato le classi dominanti locali spesso di tipo mafioso ed è in tale contesto che si spiega il mercanteggio che cercano di praticare i vari Erdogan o Salvini con le principali potenze dominanti cioè Stati Uniti, Russia e Cina, in assenza di un’Europa politica che però è dominante sul piano finanziario-monetario insieme al FMI e la Banca Mondiale, la troika comunque fortemente condizionata dalle lobby mondiali. Rischia anche di essere fuorviante dire che con i sovranisti-populisti c’è passaggio a uno stato penale o stato di polizia o al fascismo: pseudo-democrazia e fascismo o stato d’eccezione autoritario coesistono sempre! Come segnala J. Davis (1989)[3] la criminalizzazione con l’uso dei fogli di via è una vecchia pratica che si usava con persino con gli immigrati dell’interno nei periodi di recessione e come ricorda Simonetta Crisci nel suo intervento questo uso riguardava anche i solidali per esempio i giovani che erano andati a soccorrere i terremotati dell’Irpinia nel 1981 (sulla criminalizzazione dei NOTAV vedi Novaro[4], su quella dei NO-MUOS vedi Mazzeo). Nel suo intervento Novaro -giustamente- non condivide il discorso sul diritto penale del nemico, che secondo lui riguarda casi come quello della Palestina, mentre nel caso della criminalizzazione dei presunti sovversivi no-grandi opere bastano le modalità che permettono l’anamorfosi dello stato di diritto[5], ossia la possibilità di modificare a piacimento lo stesso quadro normativo e anche quella di passare dal legale all’illegale e viceversa. Peraltro, basta osservare che nella stessa città alla stessa ora dello stesso giorno, in qualche caso operatori delle polizie arrivano a praticare violenze e persino torture mentre in un’altra parte della città altri loro colleghi sono paternalisti o persino antirazzisti o antifascisti. Lo stesso vale per quanto riguarda il sistema elettorale o il governo per decreti, tutte misure adottate in continuità dall’ex-sinistra e dalle destre. Il liberismo ha ancora di più accentuato il carattere fasullo del cosiddetto stato di diritto democratico che non a caso possono invocare tutti i partiti … a piacimento.

Un populismo per garantire benefici alle cerchie sociali dominanti sulla pelle di chi non ha tutele

            Il populismo degli attuali pseudo sovranisti è del tutto fasullo proprio perché non possono offrire effettive tutele alla popolazione nazionale: il liberismo, cioè gli interessi delle lobby che difendono, è antitetico a queste tutele. E ciò appare evidente non appena si mettono a fuoco le insicurezze ignorate (ignorate anche da chi -come noi stessi- da decenni lavora alla critica anche radicale del sicuritarismo, della tolleranza zero e della riproduzione delle guerre permanenti). Le principali insicurezze ignorate sono nascoste nella mortalità da malattie da contaminazioni tossiche, incidenti sul lavoro e condizioni di lavoro e di vita prive di tutele indispensabili quali quelle dei lavoratori  (italiani e stranieri) delle economie sommerse costretti alla neoschiavitù.

 

Di cosa si muore?

            Secondo le statistiche ufficiali[6], ogni anno in tutto il mondo muoiono oltre 53 milioni di persone (probabilmente 60 milioni) di cui 115.449 in guerre, 34.871 per terrorismo, 390.794 per omicidi e 52.675.000 (il 99%) per malattie da contaminazioni, malnutrizione, assenza cure, incidenti sul lavoro, disastri ambientali ecc. Nei paesi dell’Europa occidentale non si hanno morti per guerre e pochi per terrorismo e per omicidi e disastri ambientali; si ha più o meno lo stesso tasso di mortalità annuo che è di circa 1000 per 100 mila abitanti, mentre nei paesi dell’Est si arriva a 1500. In Italia nel 2017 sono state registrati 649.061 decessi (dato Istat) in maggioranza dovuti a malattie da contaminazioni tossiche (si vive più a lungo ma da malati come appunto vogliono le lobby farmaceutiche e della sanità privata) [7]. Anche nei vecchi paesi dell’Europa occidentale e in Italia la maggioranza dei decessi è dovuta a malattie da contaminazioni o incidenti sul lavoro. In altre parole si tratta di vittime di reati sanitari-ambientali ed economici che non sono per nulla né prevenuti né perseguiti. Tutti i governi di destra e anche dell’ex-sinistra e in particolare i signori Minniti e Salvini si sono ben guardati dall’orientare le agenzie di prevenzione e controllo e le forze di polizia verso il contrasto di queste insicurezze ignorate.  Nei fatti nessun partito osa farlo perché una rilevante parte dell’elettorato trae benefici da tali reati (si stima a circa 10 milioni di elettori). Si tratta quindi dei cosiddetti illegalismi tollerati a beneficio degli elettori che sanno farsi tutelare le loro pratiche illegali, cosa che permette gli illegalismi ben più criminali dei dominanti. Il gioco di Minniti prima e di Salvini ora è sfacciatamente quello della distrazione di massa: si parla di insicurezze attribuite a marginali o ultrà o presunti sovversivi (soprattutto se disturbano le grandi opere) oppure al “nemico di turno” più facile, cioè gli immigrati e si nascondono così le gravi responsabilità delle lobby, dello stato e dei dominanti che fanno morire per condizioni di lavoro e di vita soggette a contaminazioni tossiche o disastri sanitari-ambientali o incidenti sul lavoro (per non inficiare la produttività). In Italia fra precariato e lavoro semi-nero o del tutto nero o da neo-schiavi si contano circa otto milioni di persone (italiani e immigrati) e nella maggioranza dei casi le economie sommerse stanno al nord, cioè nella pianura padana, feudo leghista e prima in parte del PD. Eppure si sa che si tratta non solo di supersfruttamento e neoschiavitù (da anni ci sono persino tanti video-documentari -emblematico quello sulla Valle della gomma su youtube) ma anche di evasione contributiva e fiscale e di collusioni con la criminalità organizzata oltre che spesso di corruzione di operatori delle agenzie di prevenzione e controllo (ispettorati del lavoro e ASL ecc.) e di operatori delle forze di polizia e delle amministrazioni locali (vedi nota 7). Salvini sa bene che buona parte dei suoi elettori si nutrono di queste economie sommerse che schiavizzano immigrati e ottiene consensi perché di fatto auspica immigrati senza diritti, cioè usa-e-getta a piacimento.  È appunto l’ideale neocoloniale che fa sognare a una parte degli italiani e degli europei come degli americani più privilegi e profitti a danno di chi non ha alcuna tutela (così come avviene per gli immigrati negli Emirati e in Arabia Saudita). È qui che si svela l’impostura di Salvini e dei sovranisti: altro che “prima gli italiani”! Lavorano solo per chi trae benefici da un regime che lascia morire chi non fa parte delle cerchie sociali alle quali sono concesse gli illegalismi tollerati. Per questo Salvini ha anche detto che garantisce “mani libere alle polizie” per perseguire chi si ribella o cerca di sottarsi al supersfruttamento e neoschiavitù e persino chi è solidale con le vittime delle insicurezze ignorate, dei soprusi e angherie di caporali e padroncini padani e meridionali.

Lasciar morire (tanatopolitica) e neanche più lasciar vivere (la tradizionale biopolitica)

            Come suggeriva Foucault, da sempre i dominanti hanno governato usando sia la tanatopolitica che biopolitica (questa per riprodurre manodopera, cittadini che pagano le tasse e carne da macello da mandare in guerra). Ma nel contesto attuale appare sempre più evidente che tende a prevalere la tanatopolitica sia perchè il liberismo non vuol concedere alcun diritto e punta all’esasperata massimizzazione dei profitti, sia perché pensa di sfruttare il cosiddetto aumento incontrollato della popolazione mondiale e le migrazioni disperate che sussumono tutti i disastri sanitari-ambientali ed economici provocati dalle lobby e multinazionali, dalla troika e dal gioco delle guerre permanenti alimentate da un aumento perpetuo della produzione e del commercio di armamenti che spesso alimenta terrorismi e le pseudo guerre locali[8]. L’ideale liberista e anche dei pseudo-sovranisti-populisti alla Salvini e Trump è di poter fare qualsivoglia uso degli “umani a perdere” (siano essi anche loro connazionali e ancora meglio se immigrati). E non mancano militari e esperti di geo-ingegneria che lavorano a “guerre climatiche” (camuffate come guerre stellari) che dovrebbero poter eliminare qualche miliardo di umani[9]. La morte dei migranti durante i loro tentativi di migrare e anche dopo fa parte del quasi genocidio in corso a livello mondiale (vedi sopra dati sulla mortalità). Le migrazioni di oggi sono disperate perché scappano da territori diventati invivibili proprio a causa delle devastazioni provocate dalle lobby e multinazionali o a causa diretta e indiretta delle pseudo guerre locali alimentate dai paesi dominanti (fra i quali anche l’Arabia Saudita e gli Emirati). Questo argomento paradossalmente manca nel discorso di chi si mobilita contro il riscaldamento climatico! Sono i disastri sanitari-ambientali ed economici che devono essere considerati prioritari nelle mobilitazione per salvare il mondo animale e vegetale! Altrimenti il discorso contro il degrado del clima e del pianeta rischia di restare banale, generico e soprattutto ben poco incisivo, quasi come i vecchi discorsi ecologisti che sono stati recuperati o manipolati dalle lobby della green economy. Lo stesso vale per i discorsi sulle migrazioni : sin quando non si capisce che le migrazioni di oggi sussumono tutti i disastri provocati dal neocolonialismo liberista si finisce per sostenere un’accoglienza che di fatto funge da umanitario complementare alla guerra alle migrazioni, così come lo è nei teatri delle guerre permanenti a fianco dell missioni dette “di pace” che i paesi dominanti fanno pagare ai contribuenti … per garantire la protezione delle multinazionali nel terzo e quarto mondo.

La moltiplicazione delle resistenze

            Come suggerito da alcuni interventi a questa giornata di studio, per capire meglio il senso delle modalità repressive odierne occorre passare in rassegna tutte le diverse pratiche adottate da polizie e magistratura (vedi in particolare gli interventi di Crisci e Novaro); non si tratta di una facile neutralizzazione dell’antagonismo e delle solidarietà dovuta alla frammentazione delle lotte. Questa frammentazione è propria alla molteplicità delle azioni criminali dei dominanti (dalle grandi opere, alle economie sommerse, dal lasciar morire gli immigrati alla violenza contro i solidali ecc.). Ma per capire le tendenze occorre anche guardare alle esperienze in altri paesi e in particolare in Francia dove s’ è ormai imposta la polizia più violenta d’Europa[10].  Già prima di Macron di fronte ai gilet gialli, nella sua corsa a superare Sarkozy, Valls aveva innescato la deriva violenta della polizia francese persino in occasione del 1° Maggio del 2015[11]. Di fronte ai gilets gialli il regime Macron ha scelto modalità particolarmente violente che hanno ridotto al minimo gli ammazzati dalla polizia in piazza ma hanno provocato una quantità abnorme di feriti gravi con conseguenze invalidanti a vita (si veda il dossier compilato da Médiapart: https://www.mediapart.fr/journal/france/dossier/notre-dossier-gilets-jaunes-la-revolte-des-oublies). Ciò adottando sia agenti provocatori in “borghese” e soprattutto nuove tecnologie fra le quali flashball, bombe lacrimogene di dispersione ecc. (80% degli operatori di polizia responsabili di violenze contro i gilets jaunes sono di estrema destra: https://www.facebook.com/SyndicatFrancePolice/posts/2208141939304248?comment_id=2209385749179867&comment_tracking=%7B%22tn%22%3A%22R%22%7D)   Di fronte a tali violenze i gilets gialli hanno finito per difendersi con modalità che si confondono con quelle abitualmente attribuite ai black bloc. Comme hanno detto tanti gilets gialli, l’unico modo per farsi ascoltare da un potere che vuole assolutamente rifiutare di concedere le loro rivendicazioni è quello di agire come i black bloc (cfr. https://www.mediapart.fr/journal/france/160319/gilets-jaunes-et-black-blocs-relancent-la-bataille-des-champs?onglet=full). Una tendenza che s’è imposta vista l’incapacità dei sindacati e della sinistra francese -in particolare del fallimentare Mélenchon- di capire e stare veramente con i gilet gialli (https://www.la-croix.com/Economie/France/syndicats-interpelles-vague-gilets-jaunes-2019-02-04-1201000182) e vista l’ignobile genuflessione degli intellettuali francesi che sono andati a farsi sermonare da un Macron che si prende per un neo-re di Francia (https://www.mediapart.fr/journal/france/190319/macron-et-les-intellos-le-charme-discret-de-la-courtisanerie?onglet=full). In altre parole non si tratta più di essere pro o contro i black bloc, è la modalità di questi che sembra imporsi di fronte a un dominio liberista che nega ogni effettiva negoziazione (si vedano alcuni articoli su https://lundi.am/). E’ una prospettiva che probabilmente prima o poi si generalizzerà in tutti i paesi, fra tutte le Resistenze al violento dominio liberista che pensa di poter abusare dell’asimmetria di potere a suo vantaggio (http://effimera.org/lo-spettro-del-xxi-secolo-sulla-repressione-del-corteo-parigino-del-primo-maggio-vittorio-sergi-salvatore-palidda/).

Salvatore Palidda

in francese: https://blogs.mediapart.fr/salvatore-palidda/blog/230719/resistances-contre-les-insecurites-ignorees-renverser-le-discours-dominant

Note:

[1] Sono intervenuti Livio Pepino, Gianluca Vitale, Cesare Antetomaso, Simonetta Crisci, Marco Lucentini, Francesco Romeo (da confermare), Giovanni Russo Spena, Arturo Salerni, nella prima sessione e nella seconda: Caterina Calia, Maria Luisa D’Addabbo, Salvatore Palidda, Alessandra Ballerini, Sandra Berardi, Ornella Favero, Eleonora Forenza, Luca Greco, Luisa Mondo.

[2] Per rovesciamento del discorso dominante alludo qui al lavoro di decostruzione del discorso dei dominanti che suggerisce Foucault

[3] J. Davis Legge e ordine. Autorità e conflitti dal 1790 al 1900, F. Angeli, 1989

[4] C. Novaro, “Repressione giudiziaria e movimenti. Gli anarchici, i processi, le regole”, https://volerelaluna.it/societa/2019/07/09/repressione-giudiziaria-e-movimenti-gli-anarchici-i-processi-le-regole/.

[5] Palidda, https://www.academia.edu/33997534/Lanamorphose_de_lEtat_de_droit.pdf; https://www.alfabeta2.it/2016/05/29/12960/

[6] Da notare che da sempre le istituzioni preposte a questo scopo adottano una modalità palesemente volta a mascherare l’impressionante portata di queste statistiche cioè per nascondere le responsabilità del 99% dei decessi: Così si danno sempre dati scomposti per “cause” della mortalità che apparentemente possono sembrare non dovute a contaminazioni tossiche o a conseguenze di condizioni di vita e di lavoro che uccidono; si sa per esempio che le malattie cardiovascolari o di respirazione o anche il Parkinson e la demenza senile o l’Alzheimer e tante altre sono conseguenza di contaminazioni tossiche e dell’assenza di tutele vedi https://ourworldindata.org/causes-of-death; per quanto riguarda l’UE (https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/-/DDN-20180314-1?inheritRedirect=true). Nei paesi della vecchia Comunità europea (cioè quelli occidentali) si ha più o meno lo stesso tasso di mortalità annuo che è di circa 1000 per 100 mila abitanti mentre nei paesi dell’Est si arriva a 1500. In Italia nel 2017 sono state registrati 649.061 decessi (dato Istat). Anche nei vecchi paesi dell’Europa occidentale la maggioranza dei decessi è dovuta a malattie da contaminazioni o incidenti sul lavoro e in genere ad assenza di tutele.

[7] Vedi Resistenze ai disastri sanitari-ambientali ed economici in Mediterraneo

[8] http://effimera.org/la-guerra-alle-migrazioni-ovvero-la-sussunzione-tutti-disastri-della-deriva-neo-liberista-politico-totale-salvatore-palidda/

[9] Vedi «James Lovelock : “Dieci anni fa ero certo che le emissioni di CO2 e il global warming non ci avrebbero dato scampo”, Rebubblica, 02/10/2016; in francese: http://terredecompassion.com/2016/11/04/rechauffement-climatique-james-lovelock-nest-plus-inquiet/#_ftn2 http://effimera.org/aporie-demo-politiche-approdo-delleuropa-alla-tanatopolitica-salvatore-palidda/ e anche Rosalie Bertell, Planet Earth: The Newest Weapon of War, 2010; A. Mazzeo, 2012 : L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo; e https://www.youtube.com/watch?v=GYvN4C6QdVM

[10] https://www.osservatoriorepressione.info/perche-la-polizia-francese-diventata-la-piu-violenta-europa-occidentale/

[11] La similitudine fra la continuità di Sarkozy e Valls e ora Castagner e quella fra Minniti e Salvini è emblematica