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Bologna: Sgomberato XM24 dall’ex caserma Sani

All’alba del 16 gennaio 2020 è stato sgomberato XM24 dalla ex caserma Sani, liberata dallo scorso 15 novembre 2019.

Da subito un presidio si è formato all’ingresso secondario dell’ex caserma, in via Parri per poi spostarsi davanti all’ingresso principale di via Ferrarese e successivamente partire in corteo per le vie della Bolognina, dove è stato bloccato il traffico.

La nuova occupazione di questa area in disuso era stata realizzata dopo lo sgombero, il 6 agosto 2019, dalla sede di via Fioravanti che dal 2002 era il luogo delle attività e delle iniziative politiche e sociali di Xm24.

Dopo quello sgombero ci fu una trattativa con il Comune di Bologna, che aveva assicurato di trovare una nuova collocazione agli attivisti. Promessa disattesa, mentre l’11 dicembre la Procura aveva disposto un provvedimento di sequestro preventivo per l’ex caserma Sani, di proprietà di Cassa Depositi e Prestiti. A uno degli edifici gli attivisti hanno affisso uno striscione che recita: ‘Comune e Cdp sgomberare per speculare’.

La corrispondenza realizzata alle 8.30 con Carlo, compagno di Xm24, che racconta dello sogmbero e del corteo che sta attraversando la Bolognina. Ascolta o scarica

L’aggiornamento delle 11 sempre con Carlo dal presidio promosso dopo il corteo in quartiere. Ascolta o scarica

da Radio Onda d’Urto

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Centinaia in corteo dopo lo sgombero dell’ex Sani: “Torneremo a occupare”

Attivisti: “Il Comune si impegni oggi a fissare un incontro nelle prossime settimane tra noi, il percorso cittadino che si è aperto venerdì scorso, Cassa depositi e prestiti e il Pd che è responsabile di ciò che sta avvenendo”. Stasera “aggiornamento pubblico” al parco di via Gobetti.

“Hanno sgomberato un presidio di resistenza e autogestione per la città. Oggi comunicheremo quel che è successo, la responsabilità politica di Pd, amministrazione, governo nazionale. Vorrebbero svendere l’intera area Sani, vorrebbero renderla un nuovo complesso turistico, commerciale, nessuno ha bisogno di alberghi e centri commerciali. Noi vorremmo costruire una città nuova, con case popolari, nuovi spazi di socialità autogestione. Andremo avanti, apriremo un progetto di contro-progettazione dal basso, se sarà necessario torneremo a occupare questo spazio, intanto oggi blocchiamo la città”. Sono le parole, al megafono, di uno degli occupanti, durante il corteo partito poco dopo le 9 dall’ex caserma Sani dentro cui sono entrate le forze di polizia, e terminato poco fa in piazza dell’Unità dopo aver bloccato il traffico tra via Stalingrado e via della Liberazione. L’appuntamento è per stasera alle 18 al parco di via Gobetti, dietro lo ‘storico’ Xm24, per un aggiornamento pubblico durante il mercato di Campi Aperti.

Poco prima gli occupanti avevano reclamato: “Il Comune si impegni oggi a fissare un incontro nelle prossime settimane tra noi, il percorso cittadino che si è aperto venerdì scorso, Cassa depositi e prestiti e il Pd che è responsabile di ciò che sta avvenendo. Merola e soci: sbloccate questa partita e non nascondetevi”.

Si legge sul sito di Xm24: “Da subito gli occupanti della ex-caserma Sani hanno chiesto un’interlocuzione con la dirigenza di Cassa Depositi e Prestiti, senza mai ottenere risposta. Ora – a sgombero avvenuto – le responsabilità ricadono di nuovo interamente sul comune.   E’ il comune che-se confermerà le previsioni del POC 2016 sull’area porterà a: 70% dell’edificato a edilizia residenziale privata e il 30% a commerciale (supermercati, parcheggi etc) e ricettivo (hotel), spingendo così ancora avanti la turistificazione della città e della Bolognina.  Degli attuali 41000 m2 dedicati ad aree verdi, approssimativamente, 7000 m2 verranno privatizzati e almeno 12000 m2 cementificati o pavimentati per la viabilità.  Il comune nega ancora una volta l’esigenza di spazi sociali liberi dal profitto, espressa a gran voce dalle migliaia di persone che hanno vissuto questi due mesi nella ex-caserma Sani.  Il 6 agosto in via Fioravanti 24 con la ruspa, oggi con le camionette, il Comune e il Pd scelgono il cemento e la speculazione. Proprio mentre si fingono alternativi a Salvini, confermano la loro scelta identica a quella del leghisti: avanti con la repressione (infatti non toccano i decreti sicurezza di Salvini & Minniti!) e la privatizzazione di tutto, proprio mentre le urgenze sociali e ambientali imporrebbero il contrario”.

da zic.it