In un clima nazionale che da Roma a Bologna è scandito dall’attuazione di protocolli “anti protesta” conformi al presunto allarme sicurezza, anche a Palermo arrivano limitazioni ingiustificate e autoritarie alla libertà di manifestare attraverso vessatori divieti e sbarramenti per lo svolgimento dei cortei. Ieri alcuni portavoce dell’Onda Anomala dell’Università di Palermo e del Coordinamento CONTRO G8 Palermitano hanno presentato alla questura di Palermo la richiesta di autorizzazione al percorso per la manifestazione-corteo di protesta da attuare venerdì pomeriggio 8 maggio nei confronti del G8 University students summit che si terrà nella città l’8 e 9 maggio presso il Museo di Storia Patria. La questura, pur dichiarandosi aperta al dialogo, preclude categoricamente al corteo il passaggio per via Roma, una delle principali arterie della città. Il capoluogo siciliano conosce già politiche di militarizzazione e repressione rivolte verso le parti deboli della popolazione come i senza casa, i dissensienti come i centri sociali e quanti altri si impegnano nelle battaglie sociali per la salvaguardia dei diritti umani troppo spesso violati. Con le tre giornate siracusane di contestazione, organizzate dal Coordinamento regionale siciliano Contro G8 in coincidenza del G8 ambiente, era stata data ampia e inequivocabile dimostrazione di volontà e capacità di manifestare con equilibrio, e sintonia con la popolazione, al punto da far sgretolare il teorema appositamente ordito per additare come violenti e facinorosi i manifestanti. Oggi vorremmo contare sull’esperienza siracusana come segnale di controtendenza rispetto a fatti gravissimi che hanno segnato certi eventi di protesta sociale in occasione di altri G8. Tuttavia diffidenza e resistenza che oggi incontriamo a Palermo, nel proporre regolari iniziative e nel richiederne riconoscimento, ci spingono a diffidare degli interlocutori e a sospettare che negazione e repressione rappresentino l’unico strumento che il governo italiano sa adottare per difendere l’irresponsabilità e l’insostenibilità delle sue scelte.Contro il moltiplicarsi di questi attacchi alla libertà di espressione e dissenso, invitiamo cittadinanza, associazioni, sindacati, partiti, intellettuali a mobilitarsi per affermare con determinazione il diritto a manifestare e per riappropriarsi della città anche attraverso la partecipazione al corteo dell’8 maggio.”
ONDA ANOMALA” UNIVERSITÀ PALERMO
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