I già 6000 kg di pane distribuiti a iniziano a far paura.Neanche un mese fa l’antitrust multava i produttori di pasta perchè c’era un intesa sugli aumenti. Giustamente i consumatori, i singoli cittadini si domandavano: “se il prezzo del grano scende, perchè la pasta aumenta?”. Discorso analogo per il pane. Due giorni fa i militanti del Partito della Rifondazione Comunista di Torino hanno occupato l’ispettorato del lavoro e hanno fatto una lunga conversazione con il capo degli ispettori (trovate i video del presidio e del colloquio in questo stesso blog, qualche articolo fa), il quale ci ha detto che il sabato e la domenica nei posti di lavoro non ci sono i controlli da parte degli ispettori. Domenica 29 marzo verso le 11 stavamo terminando i nostri soliti 300 kg di pane. Come molti di voi sapranno da novembre a Nichelino (To) tutti i sabati al mercato di Piazza Dalla Chiesta ci sono i GAP (gruppo di acquisto popolare), un’iniziativa contro il carovita promossa e gestita dal Partito della Rifondazione Comunista, dove si distribuisce al prezzo calmierato il pane (ad 1 euro al kg) ed altri beni di prima necessita. Alle 11 i carabinieri sono venuti ad ostacolare la nostra iniziativa affermando che non possiamo vendere il pane (infatti noi non lo vendiamo, lo distribuiamo al prezzo calmierato di 1 euro al kg, ossia lo distribuiamo, per gli iscritti al gap, al medesimo prezzo che lo fa pagare il forno per far notare le enormi speculazioni che ci sono anche sui beni di prima necessità), che non ci sono le norme sanitarie (il pane è confezionato, viene distribuito coi guanti) ed altre accuse infondate. A quel punto hanno iniziato a chiedere i documenti agli iscritti al gap che stavano prendendo il pane, probabilmente per intimidire la gente. Le risposte dalla gente bastano come risposta. Un primo signore dice “io non lavoro, sono in mobilità, anche per questo prendo il pane ad 1 euro al Kg”, un altro signore sulla quarantina dice “sono in cassaintegrazione, tra mutuo e bollette non riesco ad arrivare alla fine del mese, ora vogliono arrestarmi perchè prendo il pane ad 1 euro al kg?”. Una compagna poco dopo si avvicina e ci dice: “con tutto quelle che hanno da fare, vengono al mercato ad ostacolare le campagne contro il carovita, vanno a colpire i più deboli come noi che non riescono più a comprarsi neanche più un pezzo di pane”. Un po’ spiazzati dalla situazione i carabinieri vanno via, non prima di fare qualche telefonata. Mezz’ora dopo a farci visita è la Guardia di Finanza, ma alle 11:30 tutto il pane è già terminato e il banchetto smontato. Fanno una piccola chiacchierata e vanno via. Personalmente crediamo che le forze dell’ordine debbano andare ad indirizzare le loro attività dove si muore e non dove si fa solidarietà e si denduncia la speculazione. Incominciamo a capire che dopo 5 mesi di gap, 6000 kg di pane distribuiti iniziamo a dar fastidio, sia ad alcuni partiti perchè siamo gli unici a rispondere concretamente al carovita, sia al sistema economico, perchè facciamo notare le speculazioni che ci sono oggi più di allora su tutti beni, anche sui beni di prima necessità .
Non un GAP indietro. Ci vediamo sabato prossimo.
GAP Nichelino (TO)
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