Turchia: Altre cinque municipalità curde commissariate nel corso della lotta contro il Coronavirus
Cinque comuni curdi in Turchia, per ordine di Erdogan sono stati commissariati.
In una precedente dichiarazione (24 marzo 2020) sulla confisca delle municipalità di HDP, avevamo sottolineato che il governo turco non aveva interrotto le sue scellerate politiche anti-curde nemmeno nelle condizioni di una pandemia globale.
Al contrario, il governo sta usando la pandemia come un’opportunità per reprimere ulteriormente le istituzioni democratiche curde, in particolare le proprie municipalità.Ciò non solo indebolisce la democrazia locale e la volontà politica del popolo curdo, ma distrugge anche le sue già deboli infrastrutture sociali e sanitarie, rendendole ancora più vulnerabili alla pandemia.
Il 23 marzo il governo ha sequestrato illegalmente otto municipalità curde gestite da HDP. Meno di due mesi dopo, il 15 maggio, cioè il giorno della festa della lingua curda, sono state sequestrati altre cinque municipalità curde. Queste comprendono Siirt, Iğdır, Kurtalan, Baykan e Altınova, le prime due municipalità comunali e le ultime tre municipalità distrettuali.
La polizia turca ha circondato le municipalità con le barricate; i nostri sindaci sono stati arrestati di prima mattina in violente irruzioni domiciliari e sostituiti con i cosiddetti “fiduciari”, che consideriamo ufficiali coloniali. Comprese in quelle sequestrate oggi, il governo turco ha finora nominato amministratori fiduciari per un totale di 45 municipalità gestite da HDP sin dalle elezioni locali del 31 marzo 2019, quando l’HDP ha ottenuto un totale di 65 municipalità.Inoltre, a 6 co-sindaci di HDP che avevano vinto le elezioni sono stati negati i loro certificati elettorali con la scusa che in precedenza erano stati licenziati dal loro posto di lavoro con decreti sulle norme di emergenza.
Ciò significa un totale di 51. Ad oggi, 21 sindaci curdi eletti nel marzo 2019 rimangono dietro le sbarre e cinque di loro sono sotto custodia. E anche decine di nostri sindaci eletti precedentemente nel 2014 sono stati in prigione. Proprio come nei casi precedenti, ovviamente non vi è alcuna decisione del tribunale per queste nuove detenzioni e gli incarichi di amministratore fiduciario. Queste sono tutte misure amministrative del Ministro degli Interni. Le accuse sollevate contro i nostri sindaci sono tipiche: “sostegno del terrorismo”.
Inutile dire che ormai dovrebbe essere chiaro alla comunità internazionale che si tratta di accuse infondate sfruttate per giustificare la distruzione di municipalità curde conquistate democraticamente. Come abbiamo sottolineato in precedenza, stiamo combattendo contemporaneamente contro due virus – COVID 19 e l’autoritarismo razzista contro i curdi e la loro volontà democratica – entrambi gravi problemi di salute pubblica.
Ancora una volta facciamo appello alla comunità internazionale, al Segretario generale del Consiglio d’Europa, al Congresso dei istituzioni locali e regionali, e in particolare al Comitato delle regioni dell’UE, alle nostri partiti vicini e a tutti gli amici della democrazia, l’HDP e i curdi ad alzare la voce e ad agire contro queste politiche razziste del governo turco che sta cercando di stabilire il “regime fiduciario” come “la nuova normalità” nel paese.
Feleknas Uca e Hişyar Özsoy – Co-portavoci della Commissione Affari Esteri di HDP