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La stagione dei sindaci sceriffi. Padova: obbligo di cura per chi fuma hashish

Chi a Padova viene sorpreso mentre compra o consuma droga in pubblico ha due possibilità: pagare una sanzione o accettare di sottoporsi a un programma di riabilitazione. «O 500 euro o il Sert», s’è sentito dire dai vigili urbani un uomo di 46 anni che, in una piazzetta del centro, stava preparandosi una dose di cocaina. Se fosse stato sorpreso mentre fumava uno spinello o si iniettava eroina sarebbe stata la stessa cosa. Perché da ieri, a Padova, è entrata in vigore una nuova ordinanza contro tutte le droghe firmata dal sindaco Flavio Zanonato. Un provvedimento adottato in virtù dei poteri attribuitigli dal «pacchetto sicurezza » e presentato in pompa magna agli amici di Facebook. Verrebbe da dire: Zanonato come la Moratti, Padova come Milano, visto che le multe da 500 euro nella «capitale» del Nord sono una realtà dallo scorso novembre (200 quelle già fatte). Se non fosse però per quell’opzione- Sert (l’invio al Servizio per le tossicodipendenze) che tanto fa discutere. E se non fosse che a firmare l’ordinanza è stato un «sindaco- sceriffo» di centrosinistra contestato da parte della sua stessa maggioranza. Lui, il sindaco pd del muro anti-spaccio e delle multe contro i clienti delle prostitute, difende la sua linea: «Come previsto dal decreto Maroni, proviamo a dare un contributo: è una piccola arma in più». Nella lotta contro la droga, in particolare «cocaina, eroina e pasticche varie». «Mi sono concentrato soprattutto sull’acquisto e il consumo in luogo pubblico, sulle due situazioni che creano maggior degrado, perché lo spaccio è un reato già pesantemente punito dal codice penale». Le sue parole anticipano gli affondi del centrodestra su questo aspetto.
LE CRITICHE – Ma le critiche più forti arrivano dalla sua maggioranza. L’assessore Daniela Ruffini (Rifondazione) contesta: «Zanonato è uno che ha governato bene, non ha bisogno di propaganda». Quindi accusa: «Gli spacciatori non sono nemmeno considerati, in compenso il consumo di droghe leggere e pesanti è messo sullo stesso piano. Francamente ho qualche dubbio sul mandare un ragazzino che si fa uno spinello al Sert. Il nostro ruolo non è criminalizzare ma dare un sostegno alle famiglie». Carlo Covi (Intesa Veneta) aggiunge: «Polemica è sterile, Padova è diventata la Bangkok del Nord Est ma questa non è la strada. Una legge del sindaco che oltrepassa quella dello Stato induce tra i giovani un grande equivoco: che con 500 euro te la puoi sempre cavare». I Verdi, all’opposizione, hanno minacciato un ricorso. Mentre i ragazzi del centro sociale Pedro hanno annunciato per mercoledì sera una maxi spinellata di protesta in piazza. La polemica esce dai confini della città. Il centrodestra vorrebbe che un’ordinanza antidroga modello-Zanonato venisse adottata anche a Venezia. Ma il sindaco Massimo Cacciari se la ride: «Le cure mica le stabilisce un sindaco. Stavolta mi sembra che Flavio abbia esagerato. È assurdo che una multa possa essere tolta con l’adesione al Sert». Il verde Gianfranco Bettin riconosce la volontà di dare un messaggio simbolico con l’ordinanza: «L’idea è fondata, il consumo di droga è in netto aumento e servono nuovi strumenti dissuasivi e repressivi, soprattutto per i giovani». Ma giudica il rinvio al Sert «una stupidaggine assoluta», e conclude: «se non è uno spot poco ci manca ». Condivide l’ordinanza, invece, il sindaco di Vicenza Achille Variati: «Ha un forte scopo educativo, potrei adottarla anch’io».
fonte: il corriere della sera